Bertucco&Segala, “divisi” dai PM10 “A Verona ben 36 giorni oltre i limiti che sono considerati pericolosi dalla legge”, spiega il consigliere. “Cosa intende fare l’Amministrazione per tutelare la città?”

“Venerdì scorso a Verona si sono raggiunti i 36 giorni di superamento del limite di legge annuale del Pm10, (la legge prevede 35 giorni anno di superamento dei 50 microgrammi per metro cubo d’aria)”, si legge in una nota firmata Bertucco, Verona e Sinistra in Comune.
“Stiamo entrati così nel ventunesimo anno consecutivo in cui l’aria di Verona è fuorilegge. Tutti noi, quindi, siamo vittime dell’esposizione prolungata alle micropolveri: la condizione più dannosa per la salute.
Secondo l’OMS per il Pm10 (che l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro –IARC- ha classificato sicuramente cancerogeno) non c’è una soglia sotto alla quale non ci sono rischi per la salute. Per questo l’OMS raccomanda di ridurre il limite di legge almeno a 20 microgrammi.
E’ da 21 anni, – dice Michele Bertucco – precisamente da quando si è cominciato a misurare l’inquinamento da Pm10, che gli amministratori veronesi e veneti continuano a ripetere la solita tiritera: la qualità dell’aria è critica ma bisogna pazientare per vedere gli effetti degli interventi strutturali. Peccato che nessuno ci dica quali sarebbero questi interventi.
Ai cittadini si chiede di spegnere il riscaldamento o di abbassare la temperatura dei termosifoni in pieno inverno ma la politica è la prima a dimostrarsi refrattaria alle misure antismog. Ad oggi la città manca ancora di un’alternativa all’auto che sia comoda, efficiente e confortevole. Il filobus, per come è stato pensato, è strutturalmente impossibilitato ad essere la soluzione. L’approvazione del Pums è ancora lontana per le lentezze dell’amministrazione.Quali sarebbero dunque le misure strutturali di cui dovremmo attendere gli effetti? I monopattini?”

L’assessore: “Paghiamo anni di disinteresse; ecco le cose già fatte”

“Paghiamo ciò che non è stato fatto per anni prima di noi – commenta l’assessore all’Ambiente Ilaria Segala-. Da tempo l’attenzione sui temi ambientali e soprattutto sulla qualità dell’aria è alta, nonostante questo non sono stati fatti interventi strutturali in grado di invertire il senso di marcia. La conformazione della Pianura Padana è un altro elemento a nostro svantaggio, a cui si aggiunge l’incidenza delle condizioni atmosferiche. Le ulteriori misure adottate dalla Regione non devono essere viste come nuove limitazioni, bensì come strumenti per agire con tutti i mezzi per migliorare la qualità dell’aria e quindi a vantaggio della salute di tutti i cittadini. Un processo che noi da quattro anni abbiamo messo in atto ed è frutto di una serie di interventi strutturali avviati a partire dal 2018 e per i quali sono stati investiti circa 38 milioni di euro, oltre al nostro grande impegno a favore di ogni decisione ecosostenibile. Ricordo, infine, che dal prossimo ottobre ci sarà lo stop ai Diesel Euro 4, una misura rinviata per il Covid ma non più ritardabile”.
Il Comune, insieme alle aziende partecipate Amia, Agsm e Agec, ha messo in atto le seguenti misure per la riduzione dell’inquinamento da polveri sottili: lavaggio delle strade; raddoppio delle ciclostazioni del Bike Sharing in tutti i quartieri, con l’arrivo delle prime bici elettriche; incremento delle piste ciclabili e creazioni nuove corsie ciclabili; limitazioni al traffico nelle zone 30; efficientamento dell’illuminazione pubblica con led; nuove colonnine di ricarica per auto elettriche con progetto Electrify Verona; controlli sugli impianti termici; ordinanze per limitare l’uso di caldaie e vietare le combustioni all’aperto; progetti di sensibilizzazione con le scuole e tanti altri ancora.