Venerdì arriverà in commissione Seconda il progetto per l’acquisizione di Amia da parte del Comune di Verona. E senza nemmeno aprire l’incartamento sorge già un primo problema, perché la commissione in questione, dopo il passaggio di Zelger al Gruppo misto, è senza presidente e senza vicepresidente.
La seduta sarà infatti presieduta, provvisoriamente in attesa della nomina del nuovo presidente e del nuovo vicepresidente (in pole position per la presidenza Alessandro Gennari, ex 5 Stelle ora della Lega), dal presidente del Consiglio comunale Leonardo Ferrari.
Nel merito, quello che emerge dal Business Plan e dal parere tecnico è tutto abbastanza tranquillizzante: il Comune acquisisce l’azienda senza sborsare un solo euro ad eccezione del milione stanziato per la costituzione della newco e Amia metterà in campo per tutta la durata del piano (2023-2036) più di 60 milioni di investimenti che le consentiranno di riportarsi in pari con gli obiettivi di legge riguardanti la raccolta differenziata (65%) e che la trasformeranno in una azienda che macinerà, a differenza del passato, risultati economici straordinariamente positivi.
La domanda dunque è una sola: perché non l’hanno fatto prima? Se è tutto così semplice, perché hanno sprecato altri 5 anni?
I toni tranquillizzanti non ci sorprendono, il business plan è infatti firmato da Enrico De Santis, figura tecnica (anche se estranea al settore dei rifiuti) ma organica al Sindaco.