Bertucco e le candidature del “Catullo”

Le candidature presentate dai soci pubblici del Catullo sembrano un remake di terz’ordine del capolavoro del regista Geroge Andrew Romero: Federico Bricolo, già bossiano di ferro, e dunque emarginato dalla Lega salviniana (ma nel frattempo si deve essere riconvertito e riallineato al nuovo corso…); il solito Paolo Arena, di cui tutto si può dire tranne che abbia svolto un mandato brillante; e Albino Pezzini, con un lungo passato alle spalle nelle file di Forza Italia.

Se questo è il massimo sforzo in termini di competenza e di qualità delle nomine che gli enti pubblici, quindi Comune e Provincia di Verona e Provincia di Trento, sono in grado di mettere in campo per il nostro aeroporto, non c’è da stupirsi che poi il l’atteso piano di investimenti, nel frattempo ormai dimezzato perché passato da oltre 100 milioni di euro a 65 milioni, resti lettera morta. Non c’è da stupirsi che le scelte su Montichiari restino una gigantesca incognita, o che non vengano realizzate le opere promesse da decenni, come il collegamento diretto tra lo scalo e la stazione ferroviaria di Porta Nuova.
Siamo alle solite, si continua a tirare avanti con finte schermaglie con il socio privato, portate avanti da deputati leghisti di seconda o terza fila. La realtà dei fatti ci dice che anche sull’aeroporto la Lega non vuole cambiare nulla. E Sboarina non ha il coraggio di dirci che non sa dove trovare i soldi per finanziare il Piano di Investimenti.
Michele Bertucco, consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune