“Mister due miliardi? Mai sentito il peso di quella cifra, io pensavo solo a giocare”. Così Beppe Savoldi, cannoniere degli anni ‘70, eroe a Bologna e poi a Napoli, dove venne ceduto contro la sua volontà. “Ma se vai a Napoli, dopo un po’ non puoi non sentirti napoletano. A Napoli ho vissuto anni stupendi, così come li avevo vissuti a Bologna. Perchè la gente sa riconoscere l’uomo, al di là del giocatore. E io credo di avere sempre dato tutto quello che avevo”. Lui e la Nazionale. “Forse ho giocato poco, per i gol che ho fatto. Ma dovete pensare agli attaccanti che c’erano: Boninsegna, Anastasi, Prati, Riva, Pulici… Non era facile sorpassarli. Non ho rimpianti. Ho segnato tanto, sono stato bene, penso di aver lasciato buoni ricordi e questo vuol dire che ti sei sempre comportato bene. Se guardo indietro, non ho niente da rimproverarmi. E a distanza di anni questa è una grande soddisfazione”.