Il mondo della boxe negli anni sessanta del 900 ha ospitato due personalità a tuttotondo, due pugili che nel lontano 18 giugno 1965 hanno dato vita ad uno spettacolo mozzafiato. Nino Benvenuti e Sandro Mazzinghi si affrontarono in una cornice senza tempo, lo stadio San Siro, che per l’occasione si trasformò in un enorme ring.
I due campioni si esibirono innanzi a 40 mila spettatori e se le diedero di santa ragione: Mazzinghi si presentò all’incontro da campione del mondo dei pesi medi junior, mentre Benvenuti rappresentava l’acerrimo nemico, colui che voleva a tutti i costi strappargli il titolo.
L’attesa che accompagnò questo match rappresentò una componente magica: se Mazzinghi fu il simbolo e l’emblema di quella fascia di popolazione che frequenta i luoghi meno costosi e interpretava la boxe in maniera aggressiva, impetuosa e generosa, Benvenuti era il classico pugile che cattura l’occhio degli spettatori per le sue eccellenti qualità tecniche, la sua precisione e lucidità.
Come spesso si dice però l’attesa del piacere è essa stessa il piacere, infatti l’incontro tanto atteso dura meno di mezz’ora. L’attesa pre match fu infuocata, il calore degli spettatori si percepì palesemente e l’ambiente profumò di adrenalina.
L’incontro si incanalò immediatamente su dei binari ben precisi, il campione in carica Mazzinghi mise in mostra la sua boxe potente, aggressiva e a tratti asfissiante. Benvenuti riuscì a resistere, nonostante i colpi poderosi del campione in carica e sferrò la sua offensiva a venti secondi dalla fine della sesta ripresa. L’offensiva si rivelò vincente, infatti Nino fece partire un montante destro terra-aria che colpì il mento dell’avversario. Mazzinghi cadde al tappeto e non riuscì a risollevarsi.
Il carattere peperino e l’orgoglio di Sandro non gli fecero accettare la sconfitta: Mazzinghi accusò l’arbitro di aver contato troppo velocemente i secondi quando andò per terra e, successivamente, il rivale per non aver rispettato il dramma personale che l’aveva colpito (la morte della moglie in un incidente stradale con Sandro al volante).
Il sorprendente epilogo della nottata milanese sancì automaticamente una rivincita tra i due: si optò per il 17 dicembre dello stesso anno e la cornice scelta fu quella del Palazzo dello Sport di Roma.
Anche in quell’occasione fu Benvenuti ad avere la meglio, ma in quella circostanza a sancire la vittoria fu il verdetto unanime ai punti.
La diatriba tra i due non si limitò solamente al contesto sportivo, infatti le asperità sfociarono in molteplici ambiti: ciò che non è mai mancato però è il rispetto reciproco, infatti i grandi campioni dello sport riconoscono e stimano i rivali, amano confrontarsi contro i più forti e si cibano di stimoli. Benvenuti e Mazzinghi verranno ricordati per sempre assieme come una delle più grandi pagine dello sport italiano.
Diego De Angelis