Un campionato il Verona lo ha già vinto. Indipendentemente da come finirà questa stagione, se culminerà o meno con la salvezza. Quello dell’affetto, della passione, dell’amore di città verso la propria squadra.
Anche contro il Torino sarà un Bentegodi vestito a festa. Così come è accaduto contro l’Udinese, così come è successo la scorsa settimana al cospetto della Fiorentina. È vero, la società è stata brava perché, nello chiamare a raccolta i tifosi, ha anche operato prezzi popolari, ma la risposta è andata oltre la più rosea previsione.
Anche contro i granata dell’ex Juric è un Bentegodi che sfiora le trentamila presenze quello che proverà a spingere l’Hellas verso il grande traguardo. Inutile girarci attorno, contro il Torino il Verona ha il primo match ball salvezza e, continuando il parallelismo con il tennis, ce l’ha sul proprio servizio, inteso davanti alla propria gente, al proprio popolo.
Non sarà facile perché al di là di una classifica che lascia l’amaro in bocca al presidente Cairo, già annunciato, infatti, il divorzio da Juric, il Torino rimane squadra difficile da incontrare, con un gioco che a Verona si conosce bene e con interpreti di sicuro valore.
Ma, proseguendo con i ragionamenti a bocce ferme, è altrettanto indubbio che la partita con i granata è di quelle assolutamente da non perdere. Con un realismo tipico di chi conosce le dinamiche del calcio lo slovacco Duda, giocatore di grande esperienza anche internazionale, è stato lapidario.
“Cercheremo di vincerla perchè uno stadio così ci darà una carica enorme ma è chiaro che l’obiettivo principale è non perdere”. Il Duda pensiero non fa un grinza. Con 34 punti all’attivo il Verona non è lontano da tagliare il traguardo salvezza. Molto dipenderà dai risultati delle dirette concorrenti ma, probabilmente, con un paio di punti, al raggiungimento di quota 36, l’Hellas potrebbe dirsi in porto.
Servono, dunque, un paio di punti nelle prossime tre partite, Torino e Inter in casa, Salernitana in trasferta. E’ un cammino non impossibile ma a Salerno l’ambiente sarà caldo vista la nota rivalità con la tifoseria campana e all’ultima si affronta una squadra che è pur sempre la dominatrice del campionato, con, per giunta, una tradizione favorevole al Bentegodi.
Insomma, non bisognerà avere cali di concentrazione, la tensione deve rimanere alta e sarebbe davvero l’ideale chiudere la corsa superando al Bentegodi il Torino. Juric permettendo, ovviamente. L’allenatore di Spalato torna al Bentegodi nuovamente da avversario. Ma, onestamente, per molti tifosi non lo sarà mai.
Arrivato in gialloblù tra tanta perplessità ha saputo con le sue idee, il suo calcio, aprire un ciclo. Il Verona di Baroni non gioca più il calcio caro a Juric, anzi, gli accorgimenti tattici operati in corso dal tecnico toscano hanno definitivamente archiviato quell’impronta di gioco. Ma l’atteggiamento, lo spirito, è rimasto quello. Ci sono allenatori vincenti e quelli che lasciano un segno. Ivan Juric a Verona non lo abbiamo dimenticato.