Hanno fatto man bassa, autentiche “macchine da voto”, come si dice in questi casi. I più votati stanno a sinistra. In assoluto, nessuno meglio di Federico Benini, già capogruppo Pd in Consiglio comunale. Per Benini, 1458 voti, un’autentica valanga di preferenze, così come per il secondo classificato, Tommaso Ferrari, capogruppo di Traguardi, la civica che ha puntato da subito su Damiano Tommasi. Per Ferrari, 1377 voti, bottino eccellente. Terza posizione, sempre dalla sinistra, per Michele Bertucco, leader di Verona in Comune, con 1094 voti. Oltre la soglia dei 1000 voti anche Elisa La Paglia e l’onorevole Alessia Rotta, sempre del Pd, rispettivamente con 1011 e 1001 preferenze.
Il tutto, come detto, nel “solco” della sinistra, uscita anche a livello individuale, nettamente vincitrice dal confronto elettorale.
E il centrodestra? Il più votato è stato l’assessore Marco Padovani (Fratelli d’Italia) con 890 voti, meglio del suo compagno di squadra Daniele Polato, che di preferenze ne ha ottenute 622.
Segue poi Luigi Pisa, uno dei “grandi ritorni”, votato per 618 volte nella lista “Tosi sindaco”. Nella stessa lista, bene Antonio Lella (570) e Barbara Tosi (499). Nel campo di destra, da segnalare ancora Massimo Mariotti (Fratelli d’Italia, 516), Paolo Rossi (456, Verona Domani), Francesco Burri (483, Noi con l’Italia), Nicolò Zavarise (448, Lega), Patrizia Bisinella (442, Fare, con Tosi), Alberto Bozza (484, Forza Italia)
Ma la Sinistra risponde con molti altri candidati, oltre queste cifre. Beatrice Verzè (Traguardi), ha toccato quota 903. Jessica Cugini (Verona in Comune) è arrivata a 543.
E nel Pd, ecco ancora Elisa Dalle Pezze (902), Carla Agnoli (628), Stefano Vallani (522).
Per quanto riguarda infine la lista Tommasi Sindaco, leadership a Veronica Atitsogbe, africana, che ha ottenuto 322 voti e a Jacopo Buffolo, fermatosi a 311.