Benefit, sfida e ricerca di nuovi orizzonti Riconoscimento alla società guidata da Valentina Garonzi, Linda Avesani e Roberta Zampieri

Continua a brillare Diamante. La società Benefit di biotecnologie guidata da Valentina Garonzi, Linda Avesani e Roberta Zampieri è stata premiata alla 16a edizione del Premio Verona Giovani, il riconoscimento assegnato dal Gruppo Giovani di Confimi Apindustria Verona per valorizzare una realtà del panorama scaligero che abbia saputo distinguersi interpretando al meglio lo spirito di crescita, sfida e ricerca di nuovi orizzonti, anche scommettendo sui talenti delle giovani generazioni. Il Premio – una scultura in ferro battuto realizzata dal maestro Marco Bonamini – è stato consegnato al Teatro Ristori, nel contesto della cena di fine anno dell’Associazione che riunisce circa 800 Piccole e Medie Imprese. Erano presenti, oltre al presidente del Gruppo Giovani Carlo Grossule che ha consegnato il riconoscimento, il presidente di Confimi Apindustria Verona Claudio Cioetto, il direttore Lorenzo Bossi e il vicepresidente Mario Borin, al quale è stata consegnata una targa per il contributo dato al supporto alle PMI associate. Sono intervenuti poi gli assessori del Comune di Verona Alessia Rotta (Commercio, Attività produttive e Manifestazioni) e Tommaso Ferrari (Transizione ecologica e Ambiente) oltre al consigliere regionale Alberto Bozza. Infine l’ex provveditore Stefano Quaglia. «Questo triennio si corona con la consegna del Premio Verona Giovani a un gruppo di donne imprenditrici che sono un esempio per aver messo in pratica ciò che tutti insegnano: mettere in relazione competenze diverse e aver fatto sintesi con l’Università», ha motivato il presidente Carlo Grossule. «Partendo da una dimensione piccola, avete fatto capire il vostro potenziale al mondo sapendo attrarre con le idee, ma soprattutto con il lavoro quotidiano, investitori anche da lontano, conquistando in questi anni molti premi ed entrando a far parte di tutte le più importanti classifiche». Soddisfazione da parte delle premiate. Ha commentato infatti Valentina Garonzi: «Un riconoscimento come questo è un incentivo per continuare ad andare avanti. Noi lavoriamo nel campo delle biotecnologie e quello che stiamo facendo è cercare di sviluppare farmaci innovativi che partono dalle piante, usate come biofabbriche». Si tratta di farmaci, ha aggiunto, «che ambiscono a rieducare il sistema immunitario per quanto riguarda le malattie autoimmuni anziché generare un effetto immunosoppressivo. Riteniamo possa essere un filone molto innovativo che possa fare la differenza». Il presidente Claudio Cioetto ha rimarcato l’aspetto delle competenze. E della collaborazione: «Competere a livello globale richiede sempre più economie di scala, forza economica e finanziaria, abilità specialistiche: tutte caratteristiche per le quali è necessario saper fare squadra a tutti i livelli. Per questo Confimi Apindustria Verona rappresenta e dovrà essere sempre di più la voce di quello che è a tutti gli effetti il motore del sistema produttivo veronese». A maggior ragione se si guarda al 2025: un anno ancora caratterizzato da incognite. «Sta a tutti noi far fronte comune. Formazione, sostenibilità e digitalizzazione sono alcuni degli ambiti determinanti per la competitività delle PMI. L’obiettivo è fare sistema a livello territoriale, per essere sempre un passo avanti in mercati in continuo e profondo mutamento».