Come al calciomercato. I nostri politici cambiano casacca con la stessa facilità dei protagonisti del pallone. Non fai in tempo a distrarti un attimo che chi fino a un secondo prima giocava con la maglia azzurra ora indossa quella verde, chi era “civico” è diventato pasionario, chi sventolava una bandiera adesso ne fa garrire un’altra. È un tourbillon con un’unica costante: chi decide di sfilarsi una maglia per infilarne un’altra non rinuncia mai alla propria poltrona. Non siamo delle verginelle della politica, e dunque di certo non ci scandalizziamo di fronte a consiglieri e assessori che entrano ed escono da partiti e movimenti con la stessa nonchalance delle modelle quando si cambiano d’abito, e però l’andazzo che ha preso la classe dirigente veronese ha un che di bizzarro, diciamo così.
L’ ’ELENCO (PARZIALE)
Basta scorrere l’elenco dei nostri rappresentanti per accorgersi che mezza assemblea cittadina, forse di più, in meno di tre anni è saltata di qua e di là. Andiamo in ordine sparso, certi di dimenticare qualcuno. L’assessore Daniele Polato è appena passato da Forza Italia a Fratelli d’Italia, scelta dettata dalla volontà di candidarsi alle elezioni regionali di maggio. Il collega allo Sport Filippo Rando, anche lui in odore di candidatura veneziana, è passato da “Battiti”, la civica del sindaco Federico Sboarina, alla Lega. Lo stesso dicasi per l’assessore alla Trasparenza Edi Maria Neri, che però proveniva da “Verona Pulita” di Michele Croce, il quale ha poi fondato “Prima Verona” e pare che si candiderà per un posto nell’ex Serenissima nelle liste berlusconiane. Con Croce è stato anche Mauro Bonato, ex leghista duro e puro che alla fine è diventato capogruppo di “Verona Domani”, la compagine fondata dal presidente del Consorzio Zai Matteo Gasparato e dal consigliere regionale Stefano Casali che assieme al collega Andrea Bassi – eletti in regione nelle liste di Flavio Tosi – sono stati folgorati sulla via della Garbatella e cercheranno la riconferma con Fratelli d’Italia.
COS’E’ LA DESTRA… COS’E’ LA SINISTRA…
E’ di pochi giorni fa l’addio di Orietta Salemi, consigliera regionale e candidata sindaco del Pd. Dove andrà? Top secret, anche se il richiamo di Renzi sembra fortissimo… Rientriamo in Comune. Paolo Rossi ha abbandonato “Verona Domani” e ha abbracciato la Lega, così come “Macario” Velardi che però è salito sul Carroccio dopo aver lasciato Forza Italia. Sono uscite da “Battiti” anche Daniela Drudi e Maria Fiore Adami, e anche nel loro caso l’approdo è stato Fratelli d’Italia. Carla Padovani, invece, dopo le aspre polemiche col partito dovute al voto favorevole alla mozione sull’aborto del consigliere leghista Alberto Zelger, ha lasciato i Dem e ha aderito al Gruppo Misto. Se guardiamo a Roma, poi, il passaggio del deputato e sindaco di Garda Davide Bendinelli da Forza Italia a Italia Viva ha suscitato non poche polemiche. Da destra a sinistra, oplà, solo che Bendinelli ora dialoga con Tosi per la nascita di una “Buona Destra”. Ci fermiamo qui: ci scoppia la testa.
di Alessandro Gonzato