In Valpolicella le pietre raccontano: raccontano storie e protagonisti del passato, attraverso i quali veniamo a conoscenza di gustosi particolari di vita vissuta, che qualche volta arrivano a raccontare anche la grande storia.
Entusiasta la partecipazione al secondo evento sul territorio, organizzato da Valpolicella Benaco Banca all’Azienda Villa Spinosa di Negrar di Valpolicella per la presentazione del libro “Le pietre raccontano… in Valpolicella”, volume a cura di Mareva De Frenza ed edito da Cierre.
“Una guida ai luoghi del vino e del marmo in epoca romana- ha spiegato il Direttore generale di Valpolicella Benaco Banca, Alessandro De Zorzi, intervistando l’autrice. Questo territorio collinare ampio e fertile non sfuggì all’attenzione dei Romani, i quali apprezzarono il vino e sfruttarono le cave in pietra. Lo studio di De Frenza, che è anche una guida al territorio e che la nostra BCC ha molto apprezzato, è una grande occasione per conoscere bellissime storie attraverso le iscrizioni che ancor oggi giacciono silenziose nei luoghi originari”.
“L’incontro – ha spiegato il Presidente Daniele Maroldi- si colloca in un percorso di iniziative e momenti di confronto con la nostra base sociale, dopo questi anni di lontananza forzata a causa della pandemia e delle restrizioni agli eventi in presenza. Il veicolo della cultura e della conoscenza del territorio è un modo straordinario per ristabilire legami e programmare nuove iniziative in ambito locale e provinciale. Programmare un dialogo ci aiuta a capire nuovi bisogni della società, a sviluppare nuove idee e a migliorare la nostra rete di servizio anche nell’attività caratteristica della BCC verso le famiglie, l’impresa, i giovani e le comunità.
Il primo incontro – prosegue Maroldi- si è tenuto a fine giugno al Gabanel Bike Hostel di Bussolengo, un bene confiscato alla mafia, oggi proprietà del comune di Bussolengo, che nel 2018 è stato dato in comodato d’uso alla cooperativa sociale Hermete ed è diventato un ostello sociale, impegnato anche nell’inserimento lavorativo ai giovani in difficoltà. Con Flaviano Zandonai, open innovation manager, abbiamo parlato del significato vero di responsabilità sociale e della necessità di cambiare il nostro modo di fare impresa per arrivare ad una nuova cultura imprenditoriale, creando una pluralità di codici: culturale, economico, politico, di welfare, in un’ottica ecologica”.