Visita di Paolo Bedoni all’Ivass, l’authority di vigilanza sulle assicurazioni, dove il presidente di Cattolica si è recato per illustrare le motivazioni alla base della convocazione dell’assemblea straordinaria del prossimo 7 marzo e i pareri legali acquisiti dal cda in occasione dell’esame della richiesta di revisione dello statuto avanzata da alcuni soci, critici anche verso la decisione di sfiduciare l’ex ad Alberto Minali. Nella sua valutazione sulla richiesta di assemblea, il cda aveva messo in luce “l’anomalia” di alcune delle modifiche statutarie proposte, come l’introduzione di limiti di età e mandato per i consiglieri di amministrazione, l’assegnazione della carica di vicepresidente a un esponente tratto dalla lista di minoranza e il richiamo a Verona quale “territorio di riferimento” della compagnia. A ciò si aggiungevano i più significativi “dubbi di legittimità”, suffragati dai quattro i pareri legali richiesti, relativi alla clausola transitoria che provocherebbe la decadenza immediata dei componenti del cda non in linea con i nuovi requisiti di età e mandato, costringendo Bedoni e i due vicepresidenti, Aldo Poli e Barbara Blasevich, a lasciare anzitempo il consiglio. Il cda, pur mettendo in luce “i rischi di contenzioso e incertezza” in caso di approvazione della proposta, aveva deciso comunque di convocare l’assemblea “in un’ottica di piena trasparenza e favore verso la sovranità assembleare”, rimettendo ai soci la decisione ultima sulla richiesta di revisione della governance. L’intervento del presidente Paolo Bedoni ha evidenziato come la società abbia datto della cooperazione e della responsabilità sociale i suoi valori distintivi, rispondendo efficacemente alle istanze emergenti dai territori e dalle comunità. Nella relazione, il presidente avrebbe sottolineato come Cattolica sia l’unica compagnia assicurativa ad avere adottato il sistema monistico, a conferma di un processo di innovazione nella governance che ne ha fatto una società con solide radici, ma in grado di trasformarsi per raccogliere le sfide del presente e del futuro. E’ stato quindi illustrato ai soci il dividend yield medio di Cattolica che, dal 2009 al 2019, risulterebbe essere tra i più alti nell’intero comparto finanziario italiano.