Sono molte le reazioni alla decisione dei sindaco Sboarina di passare armi e bagagli in Fratelli d’Italia con le truppe di Giorgia Meloni che di questi tempi viene premiata dai sondaggi. Per il Pd, Sboarina ha gettato la maschera tradendo il mandato dei cittadini.
“Passata la festa, gabbato lo santo”- dicono Federico Benini, Elisa La Paglia e Stefano Vallani- “Sul finire del mandato la lista civica del Sindaco, Battiti per Verona, è ormai un guscio vuoto. Ad uno ad uno, alla chetichella, tutti i fondatori hanno preso altre strade: Padovani verso Fratelli d’Italia; Polato prima verso Forza Italia poi Fratelli d’Italia, e ora lo stesso Sboarina, passato anche lui in Fratelli d’Italia, la destra politica più estrema, nostalgica e illiberale presente in Parlamento. Una chiara presa in giro”- aggiungono- “di tutti quei cittadini (non tantissimi per la verità, meno di un terzo degli elettori) a cui Sboarina aveva chiesto il voto per un progetto civico. Sul finire del mandato il Sindaco getta dunque la maschera rivelando che la sua proposta politica non era altro che un escamotage per riciclarsi dopo aver perso nel 2012 la guerra intestina al centrodestra veronese contro i tosiani”.
Non meno tenero è Massimiliano Urbano, coordinatore di Buona destra Verona. “Con il passaggio del sindaco Sboarina tra le fila di Fratelli D’Italia- dice- “vi è l’inequivocabile certificazione che nella nostra città, l’attuale amministrazione, ci tiene proprio a distinguersi per un certo tipo d’impronta : fascioleghismo spinto e arretrato ultracattolicesimo. Non è certo questa la destra moderna, europeista, laica e solidale che tanto necessita alla nostra città ed al nostro Paese.
Basta, da destra, assoggettarsi ai sovranisti, urge coraggio di autonomia politica. Bisogna spezzare le catene dalla destra estrema di Salvini e Meloni, serve riconquistare una piena libertà di scelta”.