No, non sarà un altro lockdown, ma il prossimo dpcm rischia comunque di essere una stretta molto più forte rispetto agli ultimi provvedimenti adottati. I dati preoccupano, “non vogliamo ritrovarci tra un mese con l’acqua alla gola” dicono tutti. E così, tra oggi e mercoledì sono attese le nuove decisioni. Sul tavolo degli esperti ci sarebbe appunto l’andamento della pandemia nel nostro Paese e soprattutto la capacità del sistema di testare i casi. “Alcune restrizioni le abbiamo già fatte – dice il ministro Speranza – altre le valuteremo in queste ore”.
CONVIVIALITA’, IL PROBLEMA. Nel pomeriggio di ieri intanto si è tenuto vertice a Palazzo Chigi fra il premier Giuseppe Conte, il ministro Francesco Boccia il sottosegretario alla Presidenza Riccardo Fraccaro con i capidelegazione dei partiti di maggioranza, alcuni dei quali collegati in call conference. Il nodo della movida e della convivialità, a quanto si apprende da fonti di governo, è stato al centro della riunione. La convivialità è valutata come la radice più preoccupante dei nuovi contagi: dati mostrano che la trasmissione del virus avviene principalmente tra parenti e amici.
NO FESTE PRIVATE. Feste, private (anche in casa), eventi, cerimonie, locali (limite di massimo trenta persone ai tavoli), sport amatoriali di contatto, come il calcetto: potrebbero essere queste le prime ‘vittime’ della seconda ondata. Nel governo si fa strada l’ipotesi della chiusura dei locali alla mezzanotte, misura che metterebbe al riparo i ristoranti da contraccolpi economici eccessivi. Non si tratterà solo di provvedimenti anti-movida, come lo stop dalle 21 alla possibilità di consumare in piedi cibo e bevande nei locali. Sull’ipotesi lockdown, il Governo, anche in questi giorni di costante aumento dei contagi, è netto: l’Italia non può permetterselo.
Alla riunione è inoltre emersa l’ipotesi di anticipare il varo del Dpcm a questa sera ma – spiegano le stesse fonti – essendo i tempi molto stretti non si può escludere che la nuova stretta venga messa in campo, come da programma, nella serata di mercoledì. Speranza spiega: “Abbiamo un piccolo vantaggio rispetto ad altri Paesi ma non ci si devono fare illusioni e se siamo veloci a capire che c’è un cambio di fase possiamo evitare il peggio”.
LE MISURE. Rafforzare lo smart working, chiusure localizzate chirurgiche e tempestive, possibile stretta su trasporti e orari dei locali, stop ad eventi di massa e, in caso fosse necessario, ripristino del divieto di spostamento tra le Regioni. Il governo lavora a una serie di misure che dovrebbero confluire nel nuovo Dpcm per frenare la crescita dei contagi. Il dettaglio ancora non c’è ma si ragiona su un pacchetto di interventi. “Essenziale evitare eventi e iniziative a rischio aggregazione: limitazioni per spettacoli ed eventi, ma anche per feste e cerimonie private. misure più drastiche”, prosegue Speranza.
“Con questa seconda ondata l’età media di chi viene contagiato dal coronavirus è attorno ai quarant’anni e questo spiega il minore impatto sulle terapie intensive. Siamo messi meglio di altri Paesi europei ma la circolazione e’ significativa, dobbiamo alzare il livello di attenzione”.