Nella seconda puntata dedicata alla quarta circoscrizione (l’ottava in totale della nostra serie) entriamo in una delle zone più delicate e difficili della città per attrattori di traffico, degrado, edifici abbandonati, alta densità abitativa, ma è anche una zona che avrebbe grandi risorse da sfruttare per migliorare la vivibilità. Pensiamo alla Marangona, che confina con questi quartieri, o a Forte Gisella o all’ex Scalo merci. ma nel frattempo i problemi aumentano, le difficoltà e i disagi sociali crescono, l’abbandono pure. Emergono forti i No all’espansione del Quadrante Europa, al progetto di cementificare la Marangona e la contrarietà alla strada di Gronda. Questa zona, dice chi ci abita, è già assediata dal cemento, dai capannoni, stretta tra l’autostrada e la tangenziale.
MADONNA DI DOSSOBUONO
Era un paese, ora è una periferia urbana dimenticata, considerata “extraurbana” e non servita dai servizi pubblici. La Marangona, che qui confina, è l’ultimo territorio fertile rimasto, a vocazione agricola. Si tratta di quella grande area che ora il Comune intende trasformare urbanisticamente, perché così era originariamente previsto, in un’enorme area dell’innovazione e della logistica, con un paio di settori riservati a divertimento, svago, attività per i cittadini. Nel frattempo, la realtà è che questo centro abitato è stato soffocato dall’autostrada e dalla tangenziale sud. Era stato chiesto dagli abitanti di creare una fascia verde di almeno 20 metri per fare da barriera per l’inquinamento, ma non è mai stato realizzato il progetto, anzi, è stato edificato su aree che arrivano all’ingresso dell’autostrada. Ovvia conseguenza, il peggioramento della qualità dell’aria
Chi abita qui? Per lo più anziani, i giovani vanno ad abitare più verso Dossobuono. Negli ultimi tempi c’è stato tuttavia l’arrivo di diverse coppie giovani, che popolano case di recente costruzione. L’unica risorsa sociale è la Parrocchia considerata il perno dell’aggregazione del paese. La sua presenza è molto forte e disincentiva, secondo i residenti, la creazione di nuove associazioni. Non ci sono altri centri di aggregazione comunale, solo una piccola sala civica poco utilizzata e ai margini del quartiere. La popolazione quindi gravita su Dossobuono perché è più comodo e vicino da raggiungere, per il supermercato e per raggiungere alcuni servizi di prossimità.
Per cinema/teatri la popolazione residente gravita su Verona (ovviamente anche per il servizio sanitario). C’è una scuola primaria e una scuola d’infanzia – Salgari, anche se con rischio di chiusura di una classe per mancanza di bambini.
C’è una farmacia da 5 anni ed è aperta una tabaccheria.
Sport. La piastra polisportiva è fatiscente. Forte Gisella è diventato ad uso privato delle associazioni – è stato assegnato con Patti di Collaborazione ad una decina di associazioni che però gestiscono il posto in maniera quasi privata, ovvero non si ha più libero accesso. Prima lo gestiva l’associazione di Santa Lucia che ha dovuto lasciare la gestione perché non aveva più risorse per sostenere le spese di gestione. L’associazione Santa Lucia si è anche occupata della riqualificazione di alcune parti del forte.
Criticità. Cava Prati è aumentata di dimensioni. Nel vicino Centro Agroalimentare stanno sorgendo nuovi capannoni di logistica, supermercati, etc…verso via Mantovana.
Confronti. Il centro abitato confina con il comune di Villafranca e si vede la differenza: la segnaletica stradale verticale, orizzontale e il manto stradale sono perfetti, mentre nel comune di Verona le strade sono piene di buche.
Necessità. Manca una pista ciclabile di collegamento con Dossobuono , manca il pezzo che arriva al Croson. Serve la riqualificazione della piastra sportiva. Si sente l’esigenza di strutture sportive e spazi verdi veramente utilizzabili che non ci sono nonostante l’abbondanza di campi. All’interno del centro abitato non c’è verde.
Servirebbe anche che passasse un bus urbano con destinazione l’aeroporto Catullo.
Sogni per il futuro: porre limite ad altra cementificazione. Invece è previsto l’allargamento del Quadrante Europa che chiude sempre di più il paese, scenario ritenuto critico. Da tempo si chiede anche la riconversione di Cava Prati per uso pubblico
Netto no alla strada di Gronda.
Golosine resta quartiere dormitorio. Si è persa la presenza di una collettività
GOLOSINE
Quartiere molto diverso da Santa Lucia, ma con caratteristiche simili. Da sempre quartiere dormitorio, ha la particolarità di essere ben servito quindi attira persone che decidono di vivere lì e poi si spostano per lavorare. Questo però ha causato un impoverimento dell’aspetto sociale, si è persa la presenza di una collettività. Il quartiere inoltre è poco modificabile; non ci sono spazi dove costruire cambiamenti.
Chi abita qui? Persone anziane, molti meno bambini di una volta, c’è stato un aumento di famiglie immigrate che invece hanno più bambini. Quartiere ad alta densità abitativa, pochi turisti e poche locazioni turistiche utilizzate solo per le fiere. Proprietà di case e bar sono spesso in capo ai migranti cinesi, che hanno iniziato attività di B&B.
Ci sono case vecchie con costi bassi , che attirano fasce più basse di reddito. La presenza di case popolari è spesso associata a degrado familiare e sociale (es via Tartaro).
Quartiere molto frequentato durante il giorno nei giorni feriali, di sera invece si svuota, anche per mancanza di iniziative.
I servizi sono abbastanza presenti: scuole medie ed elementari ci sono, manca il nido, anche se sono stati spostati alcuni servizi come l’anagrafe e il distretto sanitario.
Lo spostamento di quello sanitario sarà/è un problema vista l’età media crescente dei residenti. Calano i negozi di prossimità per la concorrenza dei supermercati. C’è una biblioteca che funziona bene ci sono associazioni locali che fanno anche da aggregazione (Associazione ABC ad esempio), la baita degli alpini, il centro di comunità di via Velino. La parrocchia ha funzione di aggregazione. Le relazioni tra abitanti sono variabili, esiste molta diffidenza e un certa chiusura. Parco in Via Murari Bra: non ci sono più giochi per bambini. Fino ad oggi è stato gestito dagli Alpini, ma sta calando il loro numero e coinvolgimento, quindi adesso è diventato un logo di incontro di adolescenti, che però usano l’area in un modo “esclusivo” impedendo ad altri di utilizzarlo.
Trasformazioni. Le parrocchie una volta erano grandi attrattori, ora in parte lo sono meno. Per quanto riguarda la più storica di Santa Maria Assunta, la piazza di fronte alla chiesa ha perso la sua attrattività in favore della parte verso la ciclovia che è diventato un luogo di aggregazione.
C’è un crescente aumento del disagio sociale ed economico di alcune fasce di popolazione.
Problemi legati a cattive frequentazioni nella zona di via Germania, causa presenza del SERT e relativi problemi sociali e sicurezza. Da questo punto di vista, il quartiere è diviso praticamente in due parti, diverse tra loro, quella a sud è più insicura di quella a nord. Che cosa servirebbe per aumentare la qualità della vita? Una soluzione sarebbe servizi e attività di comunità nei condomini e nei vicinati, con housing condiviso. Non basta solo il verde per vivere meglio Il quartiere non ha mai fatto passi avanti a livello urbanistico. C’è un limite dei 30km/h da sempre, ma non si lavora per il cambiamento della mentalità delle persone/per la sensibilizzazione. Gli immigrati accompagnano bambini a scuola a piedi e da questo punto di vista sono una risorsa.
Degrado. Una grande sfida urbanistica sarebbe la riconversione della Zai storica dove gli edifici produttivi sono sempre più abbandonati. E una riconversione urbanistica molto attesa è quella dell’area Manfredi. Invece si assiste solo a una forte crescita di supermercati
Trasformazioni positive: negli ultimi vent’anni la sala polifunzionale, la piscina, la pista ciclabile.
Traffico. la criticità è la presenza della fiera: enorme polo attrattivo per cui il quartiere viene travolto dai problemi legati al traffico e non ne ha alcun beneficio. Chi viene da fuori, viene per questioni di lavoro. Alcuni negozi sono frequentati da persone di passaggio che uscendo o entrando dalla città, si fermano per fare compere.
Necessità. Un migliore trasporto pubblico: alcune corse degli autobus saltano, non passano e questo disincentiva il loro utilizzo.
Serve poi una riqualificazione della pista ciclabile della ferrovia e un allargamento dei marciapiedi. Altro problema, la gestione dei rifiuti attorno ai cassonetti
Sogni per il futuro: cura dello spazio, visto che le case degli anni ’50 che non hanno subito trasformazioni/rigenerazioni e sono vissute da persone a basso reddito.
MB (ottava puntata)