“Baso, il codice stradale ora è adeguato ai tempi” "L'Italia era agli ultimi posti in Europa, adesso non più"

“Sulla stampa il presidente di ACI Verona Adriano Baso interpreta gli emendamenti al Codice della Strada introdotti in luglio e settembre per agevolare la mobilità ciclistica (tra i quali il doppio senso ciclabile nelle strade a senso unico, le corsie ciclabili, le “case avanzate” agli incroci, l’uso ciclabile delle corsie preferenziali del trasporto pubblico in particolari condizioni di larghezza, le “strade ciclabili” e le “strade scolastiche”) come una sorta di “pericolosa deregolamentazione della mobilità ciclabile” che, secondo lui, “avrebbe un forte effetto diseducativo: alle biciclette tutto è permesso, introducendo nella mobilità metropolitana un’anarchia che non va assolutamente d’accordo con la sicurezza stradale”. Questa la replica di Corrado Marastoni, presidente Fiab Verona (nella foto).

“In realtà andrebbe ricordato a Baso che le norme introdotte con questi emendamenti esistono da almeno quindici anni in tutta l’Europa della UE tranne che in due-tre paesi tra cui la Grecia e – appunto – l’Italia; e la prova dei fatti in quei paesi mostra che esse portano a un calo drastico dell’incidentalità, l’effetto esattamente opposto a quello paventato da Baso. Perché? Il motivo è che Baso pensa alle strade urbane come le abbiamo sempre conosciute negli ultimi decenni, ma la storia sta andando in un’altra direzione, e qui in Italia iniziamo ad accorgercene solo ora”.