Bartoletti, brividi e nostalgia. Penzo e Bergamasco con lui. Una sera di grandi emozioni “Non mi stancherò mai di inseguire uno sport più umano”

“Non mi stancherò mai di inseguire uno sport fatto di umanità e semplicità”. Marino Bartoletti incanta nella sera di Cologna Veneta. La sera di “Palla lunga” lo vede al tavolo con Nico Penzo, bomber dell’Hellas e Mauro Bergamasco, stella del rugby azzurro, 106 volte nazionale. “Si può essere grandi e rimanere umili” dicono tutti. E Bartoletti apre il libro della nostalgia, raccontando la sua ultima fatica letteraria, “Il ritorno degli dei”. “Parlo di due grandi amici, Dieguito e Pablito” spiega. “Grandi e umili, come la gente li ha conosciuti. Per questo sono ancora amati e lo saranno sempre”.
Si va, come sempre, a ruota libera. Tra accostamenti letterari e musicali, “perchè la musica e lo sport hanno molte cose in comune” aggiunge Bartoletti, ascoltando “Samarcanda” dalla voce e chitarra di Graziano Beghini. “Samarcanda è una delle canzoni piùbelle e profonde di Vecchioni”, osserva.
Sullo sfondo, una frase di Nelson Mandela. “Il vincitore è un sognatore che non ha mai smesso di crederci”. “E’ perfetta per questa bellissima serata” sorride Bartoletti. “Perchè viviamo di sogni e non si finisce mai di farne. Quando finiamo di sognare, vuol dire che abbiamo smesso di lottare”.