Baroni si nasce. La presentazione del nuovo tecnico Resta il Dna acquisito ai tempi di Juric. Ma il suo maestro rimane Alberto Malesani

Oggi è stato il giorno della presentazione ufficiale di Marco Baroni. A fare gli onori di casa c’era Sean Sogliano, che prima di tutto ha ringraziato mister Zaffaroni per l’impresa della salvezza, lasciando poi meritato spazio al nuovo tecnico gialloblù. «Appena arrivato – ha esordito Baroni – ho subito avvertito sensazioni positive. Arrivo in una città che conosco bene, dove nei tre anni da calciatore e in quello da vice di Malesani, sono cresciuto professionalmente e umanamente». Tornare in un posto dove ha lasciato un ottimo ricordo non rappresenta per il tecnico un ostacolo. «Avverto sicuramente un senso di responsabilità – confessa – ma questo non rappresenta affatto per me e il mio staff un ostacolo. Chi fa questo lavoro è abituato a lavorare con certe pressioni. Ecco perché – ha precisato – questo senso di responsabilità mi piace molto ed è anche stato uno dei motivi principali per i quali ho accettato la chiamata dell’Hellas». Una decisione, come lui stesso ammette, arrivata senza tanti tentennamenti. «Nel Direttore – ha aggiunto riferendosi a Sogliano – ho avvertito la stessa fame e la stessa determinazione. In questi casi non servono molte parole, ci si capisce al volo».
IL VERONA CHE VERRÀ
Con il neo tecnico gialloblù, si è naturalmente parlato anche di mercato, cercando di capire quale potrà essere il suo Verona. «In questo momento – ha commentato Baroni senza “sbottonarsi” più di tanto, come è giusto che sia – partiamo in ritiro come un cantiere aperto. Ci sono diverse situazioni da valutare, che saranno prese in considerazione dal Direttore e dalla società. Rispetto allo scorso anno la squadra sarà sicuramente modificata. Non voglio, tuttavia, parlare dei singoli., sono abituato a ragionare sul concetto di squadra. Siamo aperti a tutte le opportunità. Vedremo strada facendo, anche in base a quelle che saranno le dinamiche del mercato, con il quale dovremmo convivere sino a campionato iniziato». Riguardo al possibile modulo Baroni è stato sufficientemente chiaro: «Questa squadra, da Juric in poi, ha maturato un certo DNA che non vogliamo assolutamente disperdere. Da qui ripartiamo. Non è mia intenzione cambiare il modello di gioco. Lavoreremo ancora su corsa, aggressività e determinazione, aspetti che cercheremo di migliorare ancora. Apporteremo sicuramente qualche novità con l’obiettivo di offrire un calcio dinamico, dove sarà fondamentale l’utilizzo delle corsie esterne».
Il RAPPORTO CON MALESANI E TOMMASI
Nella sua esperienza in gialloblù Marco Baroni ha tenuto a battesimo Damiano Tommasi, allora giovanissimo, che oggi ritrova nell’insolita veste di Sindaco. «Con Damiano siamo grandi amici. Da calciatore, anche se giovane, era già un modello da imitare, sotto il profilo professionale e umano». Con Alberto Malesani, invece, il neo tecnico gialloblù ha condiviso l’esperienza da vice. «Quella – ha ricordato – è stata la mia unica esperienza da secondo. Per me Alberto, con il quale siamo rimasti in ottimi rapporti, è stato un maestro».
L’UOMO GIUSTO PER L’HELLAS
Molti ex compagni gialloblù considerano Baroni la scelta migliore. «Non so se sono la persona giusta – ha chiosato – ma ho sicuramente la giusta determinazione per fare bene. Non vedo l’ora di iniziare».

Enrico Brigi