“Il palazzetto dello sport di San Massimo non è un progetto tramontato, ma un intervento concreto che è tutt’oggi inserito nel piano triennale 2017/2019 delle opere pubbliche dell’amministrazione comunale, con un impegno di spesa previsto pari ad oltre 2 milioni di euro”. Spegne sul nascere ogni polemica l’assessore allo sport Alberto Bozza. “Per quanto riguarda l’ipotizzato nuovo impianto di rugby – sottolinea l’assessore – si tratta di un’iniziativa completamente privata, che potrebbe realizzarsi su un’area privata, consentendo la nascita a Verona del più ampio complesso sportivo del rugby, punto di riferimento per i giovanissimi giocatori di domani e delle grandi squadre d’eccellenza nazionali ed internazionali. Un’idea apprezzata e sostenuta dall’amministrazione, ma che nulla centra con la realizzazione del palazzetto o con le aree destinate a questa importante opera. Due interventi diversi, quindi, che saranno eseguiti in aree vicine alla tangenziale, in modo da non influire sul traffico iterquartierale”. E in tema di urbanistica c’è da registrare la replica dell’assessore Gian Arnaldo Caleffi all’intervento di Michele Bertucco e Giuseppe Campagnari. “La critica fondamentale”, ha detto, “riguarda la rideterminazione della SAU (Superficie Agricola Utilizzata). Si accusa il PAT vigente di aver “barato” i calcoli perché sarebbe stata aumentata artificiosamente la superficie agricola utilizzabile allo scopo di aumentare l’edificabilità. Non so se ciò sia vero, ma tenuto conto che la Regione del Veneto ha certificato come valido il calcolo, presentato nel 2007 dalla Giunta Zanotto”.