Montipò 5,5 – La conclusione di Di Lorenzo è violentissima, ma il gol sul palo di competenza non può mai essere un vanto per un portiere.
Dawidowicz 6,5 – Ha la cazzimma, giusto per restare in tema. Il titolarissimo del centro-destra, oggi, è indiscutibilmente lui.
Gunter 7 – Osimhen.è un brutto cliente, ma lui tiene botta e gli concede il giusto, senza mai abbassare la guardia. Esame superato alla grande. . Dall’84’ Magnani s.v.
Ceccherini 6,5 – Mossa a sorpresa di Tudor, per il forfait in extremis di Lazovic. Approccia con coraggio, piglio giusto Molto meglio di altre volte.
Faraoni 6 – L’uomo che negò la Champions all’ultimo Napoli di Gattuso torna a percorrere il binario di destra. Meno arrembante, ma più accorto tatticamente. Una garanzia.
Tamèze 6,5 – Accetta di buon grado il ruolo di mestierante (nel senso più nobile del termine) al fianco del geometra Veloso. Merita la fiducia di Tudor con una prova esemplare.
Casale 6 – A tutta fascia, più per necessità che in virtù di un preciso disegno tattico. È in fiducia, Tudor lo premia a ragione, ma qualche infilata la prende, specie quando Politano ha campo da attaccare.
Barak 7,5 – Luce abbgliante, là davanti. Sontuosa la danza che ipnotizza Mario Rui e rende possibile l’uno a zero: serie di controlli a mezzaluna e tocco centrale per un Simeone che, di questi tempi, trasforma in oro tutto ciò che tocca. Dal 75′ Bessa 5 – Doppio giallo ingenuo, che complica inutilmente il finale.
Simeone 7,5 – Re Mida, appunto. Lo stato di forma è del tutto inedito, anche considerando la parentesi genovese. Quattro gol alla Lazio, due alla Juve, una zampata che di semplice non ha davvero nulla al Maradona. Dal 75′ Lasagna 5,5 – Così così: si dà da fare, ma è sempre alla ricerca della scintilla.
Caprari 7 – Che guizzi: cerca sempre il movimento a convergere per mettere a frutto le proprie doti nello stretto. Il dribbling tendenzialmente riesce, altro segno della fiducia che cavalca da diverse settimane. Dall’84’ Kalinic 5 – Cinque minuti per farsi espellere. Non il migliore degli ingressi, eufemisticamente. E da uno della sua esperienza certe cose non si possono aspettare.
Igor Tudor 6,5 – Incarta Spalletti per lunghi tratti. Il suo Verona sa adattarsi ad ogni situazione e, soprattutto, gioca sempre alla stessa maniera, con grandi e piccole. Segno di maturità e personalità. Sicuri che l’obiettivo sia solo la salvezza?