E’ arrivata direttamente dal Banco BPM, con una nota stringata, che il presidente del Consiglio di amministrazione, l’avvocato Carlo Fratta Pasini, ha dato notizia al Comitato Nomine, al Consiglio di Amministrazione e al Collegio Sindacale della propria decisione di non ricandidarsi in occasione del prossimo rinnovo del Consiglio di Amministrazione della Banca.
Il presidente, che compirà 64 anni il prossimo 30 luglio, lo ricordiamo, ha raccolto una ventina di anni fa l’impegnativa eredità che era stata lasciata da Giorgio Zanotto, aggregando prima la Popolare di Novara, poi quella di Lodi e infine il Banco Popolare di Milano. Carlo Fratta Pasini ha riferito di aver maturato detta decisione dopo aver considerato attentamente la durata della propria permanenza nella carica e i risultati positivi e, per certi versi, straordinari raggiunti da Banco BPM a tre anni dalla fusione.
Ha inoltre sottolineato l’ineludibile interesse di Banco BPM a far leva sul prossimo rinnovo del Consiglio di Amministrazione per evidenziare al meglio i profili di novità e le future prospettive dell’Istituto, nell’ottica di ottenere un più ampio e rapido riconoscimento dei risultati raggiunti da parte di tutti gli stakeholders della Banca e, in primis, dal Mercato.
Per la sua successione alla presidenza della banca, gli head hunter stanno valutando una serie di personalità interne ed esterne alla banca, anche alla luce dei requisiti di professionalità richiesti dalla Vigilanza europea della Bce.
Secondo quanto riportato dal Sole24Ore, una delle candidature che starebbe emergendo, stando a indiscrezioni di fonti finanziarie, sarebbe quella di Massimo Tononi, ex presidente di Cdp e in precedenza di Banca Mps. Dunque, la ex mutua, oggi guidata dall’amministratore delegato Giuseppe Castagna rischia di perdere la sua veronesità.