Sabato 15 ottobre si terranno le assemblee (a Rho-Fiera e a VeronaFiere) per votare la fusione fra la Banca popolare di Milano e il Banco Popolare di Fratta Pasini e Saviotti. Secondo le ultime indiscrezioni ci sarebbero già 10 mila richieste di partecipazione. Previsto un consiglio di sorveglianza per definire le regole dell’assemblea. Uno dei principali temi sul tavolo è il metodo di votazione dove sembra prevalere la linea classica del voto palese. A opporsi ci sarebbe il presidente del consiglio di sorveglianza e rappresentante dei pensionati, Nicola Rossi, che attende la risposta della Consob sul voto elettronico. Il fronte del no è rappresentato soprattutto dai pensionati che sono riuniti in due associazioni: Lisippo che ha 250 iscritti e Patto per la Bpm che ne ha 800. Stando ad alcune voci i membri delle associazioni che si oppongono alla fusione potrebbe portare fino a 6.000 voti. Comunque il boom di registrazioni fa presagire una forte affluenza in assemblea, che dovrebbe agevolare il fronte del sì. In caso di bocciatura della proposta di fusione non si devono temere catastrofi. “Un pezzo di strada da soli non apre agli scenari apocalittici che ci vengono dipinti. Semmai i risultati lusinghieri ottenuti negli ultimi anni risveglieranno la grande attenzione di tanti soggetti, popolari e non, che come noi si apprestano ad affrontare una fase di consolidamento. Tutto questo è assolutamente alla portata di Bpm !”, si legge in un volantino del Patto per la Bpm. Intanto a Piazza Affari il Banco Popolare segna un rialzo dell’1,10% a 2,386 euro, mentre Bpm sale dello 0,19% a 0,4176 euro. Martedì entrambe le azioni sono volate allineando i corsi di borsa ai valori di concambio dei due istituti che daranno diritto, se la fusione andrà in porto, a un’azione della newco per ogni azione del Banco Popolare e a un’azione della nuova banca ogni 6,386 azioni Bpm .