Banco Bpm e il progetto Django Prevista la vendita di crediti classificati come UTP per un ammontare di oltre 1 miliardo

Il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM Spa, ha analizzato le offerte relative al progetto denominato “DJANGO” che prevede la vendita di un ammontare complessivo di crediti classificati come UTP, prevalentemente verso clientela corporate, di ammontare nominale complessivo pari a oltre 1 miliardo di euro. All’ esito di tale analisi, il CdA guidato dal presidente Massimo Tononi e dal Ceo Giuseppe Castagna, ha approvato i termini economici delle offerte e dato mandato al management della Banca di proseguire nella negoziazione degli altri termini e condizioni per la finalizzazione del progetto. L’operazione, che si qualifica tra le più rilevanti su crediti classificati come UTP sul mercato italiano, giunge al termine di un processo competitivo a seguito del quale AMCO e Credito Fondiario hanno presentato offerte vincolanti relativamente a due portafogli rispettivamente pari ad un GBV di Euro 641 milioni ed Euro 301 milioni ai quali si aggiungono ulteriori Euro 75 mln di GBV ceduti ad altre controparti. Il perfezionamento delle cessioni e delle altre operazioni in corso di finalizzazione, per un ammontare complessivo stimato fino a € 1,2 miliardi, che avverrà entro fine anno – subordinatamente, nel caso di AMCO, alle autorizzazioni di legge – comporta una riduzione dell’ammontare dei crediti deteriorati al lordo delle rettifiche di valore da 9,8 miliardi a circa 8,6 miliardi (dato adjusted al 30 settembre 2020) e una diminuzione del rapporto crediti deteriorati su crediti totali al lordo delle rettifiche (Gross NPE ratio) dall’8,6% al 7,7% circa, che scende al 6,7% se calcolato in coerenza con la definizione EBA.
Banco BPM si è avvalsa dell’assistenza di Banca Akros e di Deloitte in qualità di advisor finanziari e dello Studio Chiomenti in qualità di advisor legale.