Si è riunito sotto la presidenza di Massimo Tononi il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, che ha approvato il progetto di bilancio di esercizio e consolidato al 31 dicembre 2020 del Gruppo Banco BPM. L’esercizio 2020 è stato influenzato dall’emergenza internazionale per l’epidemia Coronavirus. In tale contesto, caratterizzato da pesanti ripercussioni sull’economia mondiale nonché sull’operatività delle imprese, il Gruppo ha posto in essere un’articolata serie di misure finalizzate alla tutela della clientela e dei propri dipendenti, nonché al sostegno concreto delle imprese, delle famiglie e delle comunità nelle quali il Gruppo opera, in osservanza delle normative vigenti. In particolare, durante la prima fase di lockdown, il Gruppo ha implementato una serie di soluzioni organizzative e informatiche volte a garantire la continuità della regolare attività bancaria.
Il Gruppo ha inoltre deciso di procedere alla riorganizzazione e razionalizzazione della propria rete commerciale attraverso la definizione di un piano di chiusura di 300 filiali di piccole dimensioni, da realizzare nel corso del primo semestre del 2021.
Il margine di interesse si attesta a € 509,0 milioni in calo del 2,1% rispetto al dato del terzo trimestre 2020 (pari a € 519,9 milioni) principalmente per effetto della contrazione degli spread commerciali. L’evoluzione trimestrale del margine evidenzia un recupero nella seconda metà dell’anno con un incremento del 7,9% rispetto al primo semestre, anche per effetto del maggior contributo apportato dalle operazioni di finanziamento TLTRO III le quali, in considerazione degli obiettivi di net lending raggiunti dal Gruppo, a partire dal 24 giugno 2020 prevedono la corresponsione di uno special interest, pari allo 0,5%, in aggiunta al tasso applicabile per tutta la durata del finanziamento.
Il risultato netto finanziario del quarto trimestre è positivo e pari a € 77,8 milioni rispetto a € 157,3 milioni del terzo trimestre, che peraltro beneficiava della rilevazione di una plusvalenza da valutazione delle quote partecipative SIA e Nexi per € 151,2 milioni, che, al contrario, nel quarto trimestre hanno fatto rilevare minusvalenze da valutazione per € 21,5 milioni.
L’evoluzione dei principali aggregati patrimoniali
La raccolta diretta al 31 dicembre 2020 ammonta a € 120,1 miliardi ed evidenzia un incremento del 10,3% rispetto a € 108,9 miliardi del 31 dicembre 2019. Più in dettaglio, nel confronto con i dati di fine 2019, si registra una crescita di € 12,3 miliardi della componente rappresentata dai conti correnti e depositi a vista della rete commerciale (+14,3%). Per quanto riguarda i titoli obbligazionari emessi, lo stock al 31 dicembre è pari a € 14,7 miliardi, in calo di € 1,4 miliardi rispetto al 31 dicembre scorso per effetto di rimborsi di titoli giunti a scadenza che hanno compensato le nuove emissioni. La provvista garantita dallo stock di certificates a capitale incondizionatamente protetto al 31 dicembre 2020 si attesta a € 3,7 miliardi, in crescita rispetto a € 3,2 miliardi del 31 dicembre 2019 (+14,2%).
Gli impieghi netti verso la clientela ammontano al 31 dicembre 2020 a € 109,3 miliardi, in crescita di € 3,5 miliardi rispetto al dato del 31 dicembre 2019; l’incremento è interamente riferibile alle esposizioni performing che crescono di € 4,7 miliardi (+4,7%) con un volume di nuove erogazioni a famiglie e imprese pari a € 27,629 miliardi nell’anno, mentre le esposizioni non performing mostrano un’ulteriore riduzione rispetto a fine 2019 (€ -1,3 miliardi pari a -22,6%), grazie alle operazioni di cessione perfezionate nel mese di dicembre.
Le esposizioni nette deteriorate (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinate) ammontano al 31 dicembre 2020 a € 4,3 miliardi.
Proposta riparto utile
Nella seduta il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre alla prossima Assemblea la distribuzione di un dividendo cash per azione di € 0,06, al lordo delle ritenute di legge.
Tale distribuzione, se approvata dall’Assemblea, avrà luogo il 21 aprile.