Comincia alle 9 a Milano al Centro Congressi di Viale Eginardo, l’assemblea ordinaria e straordinaria dei soci di Banco BPM S.p.A per discutere e deliberare sull’ordine del giorno che contemplerà l’approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2017 della Banca frutto dell’unione fra le Popolari di Novara e Milano. Seguiranno le relazioni del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale nonché della Società di revisione mentre il dividendo, anche quest’anno, non dovrebbe esserci. Il gruppo guidato da Giuseppe Castagna e dall’avvocato Carlo Fratta Pasini ha chiuso il bilancio 2017, il primo della sua storia post fusione, con un utile di 558 milioni, grazie alla plusvalenza legata alla cessione di Aletti Gestielle al gruppo Anima e senza considerare le molte voci non ricorrenti, il risultato netto è pari a 13,54 milioni. Con l’approvazione dei conti la banca ha anche comunicato l’accelerazione sulla cessione dei crediti deteriorati: il nuovo piano di riduzione del rischio prevede che la vendita di sofferenze salga da 8 a 13 miliardi di euro entro il 2020. Nel corso del 2017 i crediti deteriorati netti sono scesi di 3,2 miliardi, con un’incidenza sul totale degli impieghi in calo dal 14,7 al 12%, mentre il risultato della gestione operativa è cresciuta del 60,9% a 1.579 milioni. In miglioramento anche il CET 1 proforma a 12,02%, già considerando l’impatto negativo del nuovo principio contabile entrato in vigore dal gennaio di quest’anno.Il Banco BPM ha quindi raggiunto un accordo per cedere il ramo d’azienda della banca depositaria a Bnp Paribas Security Service, con una plusvalenza lorda di circa 200 milioni di euro, e dei contratti di gestione delle riserve assicurative ad Anima Holding: le due operazioni hanno un effetto positivo sul CET1 pro-forma di 53 punti base. Nei prossimi mesi, infine, la gestione ordinaria del Banco Bpm resterà improntata al recupero di redditività, che trarrà vantaggio dagli effetti sinergici derivanti dalla fusione che, comunque, si manifesteranno in misura più significativa nel corso di tutto il 2018 mentre un ulteriore contributo alla crescita arriverà dall’accordo bancassicurativo con Cattolica. Intanto Banco Bpm chiuderà 23 filiali in Sicilia entro il 30 giugno prossimo, saranno 312 su tutto il territorio nazionale.