In arrivo 50 nuovi tablet per i ragazzi dei centri diurni, le realtà educative dove bambini e adolescenti in situazione di temporanea difficoltà sono seguiti da educatori professionali. Banco Bpm sostiene il Comune con una donazione di 30 mila euro, finalizzata all’acquisto di strumentazione informatica. E presto i dispositivi saranno a disposizione di tanti giovani veronesi, in comodato d’uso gratuito. Sono 164 i bambini e adolescenti che frequentano i 17 centri diurni comunali, gestiti sia direttamente sia attraverso le associazioni di privato-sociale. Di questi ben 104 hanno dagli 11 ai 15 anni, quindi frequentano le scuole medie e superiori, soprattutto in ambito tecnico. Con la didattica a distanza o l’isolamento hanno la necessità di un supporto informatico per rimanere in contatto non solo con la scuola ma anche con gli educatori che li seguono regolarmente.
“Tantissime famiglie si trovano in difficoltà e non hanno i mezzi economici per dotare i figli della tecnologia necessaria – ha spiegato il sindaco -, ecco perché in un momento come questo è un regalo immenso poter rispondere alle loro esigenze. Sono orgoglioso che, in una logica di squadra, anche le altre Istituzioni radicate sul territorio dimostrino grande sensibilità e attenzione ai bisogni dei cittadini. Portiamo avanti insieme il principio che nella nostra città nessuno deve rimanere indietro, a maggior ragione se si tratta di minori. E dopo i buoni per l’acquisto dei libri che ho voluto distribuire alle famiglie che frequentano gli empori della solidarietà, ora grazie a Banco Bpm riusciamo anche a portare i tablet in tante case. Strumentazione che, se prima sembrava accessoria, oggi è fondamentale vista la didattica a distanza e la sospensione di tutte le attività extra”.
“Insieme perseguiamo l’obiettivo di portare della sana normalità ai nostri ragazzi, rafforzandone anche le competenze – ha affermato Maellare -. I bambini e i giovani dei nostri centri diurni durante il primo lockdown avevano faticato a mantenere i rapporti e i contatti, anche con gli educatori, proprio perché non avevano la strumentazione adatta. In una famiglia con 2 o 3 bambini, molto spesso c’è un solo pc e gli altri cercano di arrangiarsi con lo smartphone. Ma non basta se si trovano in isolamento o se devono seguire la didattica a distanza, o quella mista integrata che stiamo pensando di sperimentare. Ecco perché si tratta di una donazione preziosa, soprattutto in questo momento in cui i nostri educatori sono impegnati in prima linea a supportare le famiglie nell’affrontare le numerose difficoltà”.
“Confermiamo oggi una donazione superiore rispetto alle previsioni, un onore poter contribuire alle esigenze del territorio, a favore e sostegno delle famiglie – ha detto Cecilia Bavera, direzione territoriale Verona e Nord Est del Banco Bpm -. È questo il valore aggiunto che vogliamo essere per Verona. Il radicamento di Banco Bpm sul territorio è un grande punto di forza da sempre e ci porta ad essere protagonisti, insieme alle altre Istituzioni, in primis il Comune, della crescita della città. Mettiamo a disposizione un contributo economico per sostenere oggi le difficoltà di tanti studenti e delle loro famiglie”