A poche settimane dall’avvio di rilevanti operazioni di aumento di capitale di primari istituti nazionali, con un convegno nella sede di Confindustria, si è cercato di riannodare i fili del dialogo fra il sistema bancario e il mondo delle imprese e dei risparmiatori. Promotori l’associazione Negoziare per l’Italia e l’Assimp, l’Associazione imprenditori e professionisti, presiedute da Alessandro Pigozzi e Mauro Galbusera. Relatori Pier Paolo Baretta, sottosegretario all’economia e finanze, il presidente del Banco Popolare Carlo Fratta Pasini, Gaetano Marzotto, presidente del Gruppo vinicolo Santa Margherita, il senatore Giulio Tremonti, già ministro dell’economia e finanze, il deputato di Forza Italia Alberto Giorgetti, già sottosegretario e ora vicepresidente della commissione finanze della Camera. Ha moderato Stefano Righi, vicedirettore di Corriere Economia. Di banche e diritto ha parlato Davide Sabatini, responsabile dell’Ufficio finanza Abi; Le conclusioni sono state affidate ad Antonio Marzano, già ministro delle attività produttive.Ma l’attacco più duro è partito dal senatore Tremonti, secondo il quale buona parte dei guai della nostra finanza è dovuta alle decisioni sbagliatre prese in sede europea. Per Tremonti bisogna tornare alla separazione tra banche d’affari e banche commerciali. Sul bail-in, il salvataggio interno delle banche, il presidente del Banco è stato altrettanto chiaro: è una bellissima regola, ha detto, finchè non viene applicata. Per tutti va comunque rinnovato un nuovo patto tra banche e risparmio, anche perchè l’allarme sui rischi per gli istituti di credito è sempre altissimo. E a Verona e nel Veneto ne sappiamo qualcosa.
Ulderico Campagnola