Una città straordinaria, una sede magnifica, una collezione unica: sono i cerchi concentrici che ci portano da Verona a palazzo Orti Manara all’esposizione dei cimeli lirici raccolti dalla famiglia Chiantera negli anni, omaggio a quella che è una peculiarità veronese celebre in tutto il mondo.
Domani, alle ore 11 si presenta alla stampa – nel rispetto di tutto i protocolli antipandemici vigenti – il nuovo Museo della Lirica, nato dall’impegno dell’associazione Museo della Radio e di Cerea Banca 1897, ospitato in palazzo Orti Manara (stradone Porta Palio, 31).
«Il nome poteva fermarsi a LOV (Lyric of Verona/Lirica di Verona), ma era giusto completarlo con EXPERIENCE, per formare LOVE e dichiarare apertamente l’AMORE che nutriamo per Verona e per la cultura»: così spiega Francesco Chiantera, presidente dell’associazione e curatore museale. «Il criterio della selezione espositiva si è concretizzato in un percorso unico, fatto di cimeli, gioielli, dischi, arredi, vestiario e documenti, dedicati ai più noti artisti del bel canto; L.O.V.E. è, appunto, un’esperienza unica, estetica e didattica, autofinanziatasi e con il solo supporto esterno di Cerea Banca, che ringrazio per aver creduto in questo progetto, pur in un momento incerto come quello che la pandemia ci sta facendo vivere.
Un modo, anche questo, per guardare avanti in modo costruttivo, perché appena la situazione sanitaria lo permetterà, il museo aprirà pubblicamente i battenti, regalando a Verona una ulteriore offerta culturale, immancabile nella città capitale mondiale della lirica».
Palazzo Orti Manara – Immerso nel centro storico di Verona e affacciato su stradone Porta Palio, che ricorda la corsa del palio che si svolgeva durante il Medioevo, sorge palazzo Orti Manara, magnifico esempio neoclassico veronese, progettato nel 1784 dall’architetto Luigi Trezza.
L’imponente facciata è caratterizzata da quattro cariatidi, opera degli scultori settecenteschi Zoppi e Sartori; nell’atrio un’incantevole fontana invita ad entrare e a salire le scale che portano al piano primo, ove si apre il salone d’onore, con tre grandi finestre ad arco che danno sul cortile interno.
Le sale adiacenti presentano lasciti del passato nei pavimenti in battuto alla veneziana, negli intonaci di calce e nelle porte di legno massiccio a bugnato.
Questa storica cornice, che conta dodici sale al piano nobile, è ora pronta ad ospitare eventi speciali, per renderli indimenticabili: oltre all’allestimento museale L.O.V.E., al piano terra sono disponibili uno spazio meeting con sala riunioni riservata, una sala conferenze completamente attrezzata per presentazioni, corsi, riunioni e uffici di rappresentanza.
Tutta la selezione comprende arredi di scena originali dal Metropolitan NY, teatro S. Carlo di Napoli, Politeama Greco di Lecce e altri prestigiosi palcoscenici; si possono ammirare documenti d’epoca come foto private e uniche di Callase Martini, i telegrammi fra gli artisti Zenatello, Ederle e Martini, la poltrona personale di Giovanni Zenatello, il disco di Maria Meneghini Callas, il disco firmato da Beniamino Gigli e il suo premio unico, donato dalla famiglia, abiti di Nino Ederle e cimeli usati a NY, tra cui l’elmetto Apollo, abiti di Gigli e altro materiale inedito, in un museo che vivrà grazie ai concerti a supporto, con i grammofoni ultracentenari che suoneranno le arie immortali della lirica.