Cambia “maglia’anche il consigliere Bacciga, che passa alla Lega. E riparte il valzer dei commenti, tra le forze politiche per l’ennesimo “passaggio al altra squadra’.
“Il passaggio di Bacciga alla Lega fa saltare il piano del Sindaco Sboarina per marginalizzare il partito di Salvini nell’ambito della maggioranza. Si tratta di un contrapacco in piena regola, attuato dai vertici leghisti nel giorno stesso della annunciata fusione dei due gruppi amici-nemici Battiti e Verona Domani, che dispongono di 5 consiglieri ciascuno e che avrebbero dovuto poi cedere due consiglieri a Fratelli d’Italia, che ne ha 4, per portarli ad essere il secondo gruppo della maggioranza a pari merito con la Lega”, commenta il Pd cittadino..
“Il voltafaccia di Bacciga sbarra però la strada a questo tentativo: passando a sette consiglieri, la Lega resta matematicamente il secondo gruppo di maggioranza sterilizzando l’ipotesi di una ulteriore cessione dei consiglieri”.
“Invitiamo a riflettere su che cosa sia diventata la politica cittadina, con i consiglieri comunali usati e scambiati come le figurine dei calciatori. Il passaggio di Bacciga alla Lega veniva vociferato da mesi, ma è stato giocato come un jolly al momento più opportuno”.
ECCO BERTUCCO. “Sono ben 12, un terzo del Consiglio comunale, i consiglieri che hanno cambiato almeno una volta casacca in corsa: tra gli altri, Gennari da 5 Stelle allaLega, Daniela Drudi da Verona Domani a Forza Italia, Maria Fiore Adami da Battiti a Fratelli d’Italia; Paola Bressan da Battiti a Forza Italia; Thomas Laperna dalla Lega a Verona Domani; Gianmarco Padovani da Verona Pulita al Gruppo Misto e infine a Fratelli d’Italia. Paolo Rossi da Verona Domani alla Lega per poi tornare a Verona Domani; Roberto Simeoni dalla Lega a Battiti; Velardi da Forza Italia alla Lega”, aveva scritto nei giorni scorsi. Ora il numero va aggiornato “I giovani vertici salviniani della Lega hanno trasformato un partito che aveva una sua identità, per quanto discutibile, in una sorta di maionese impazzita. Tenere insieme Gennari, che si è battuto contro le derive estremiste dell’amministrazione Sboarina, e Bacciga, giovane nostalgico del fascismo che di queste derive è stato invece spesso il promotore, significa annullare ogni componente di confronto politico interno per gestire i rapporti sul piano della mera spartizione del potere. Un po’ quello che a suo tempo faceva la Lista Tosi: un mero contenitore che teneva insieme tutti, da Pasetto a Zelger. Con la differenza che il povero Zavarise non è certo Tosi.
Sebbene Comencini se lo portasse a tutte le feste padane, non è un caso che l’entrata di Bacciga nella Lega sia rimasta a lungo sospesa. La sua figura decisamente border-line è difficile da digerire pure per i leghisti. Ora Zavarise e compagni si giocano la carta per non soccombere nei numeri contro il gruppone di Battiti e Fratelli d’Italia, ma la frittata è ormai fatta”, chiude Bertucco.
TOCCA A BENINI. “In questo periodo vanno molto di moda le serie TV’, osserva Benini, Pd, che allega pure un video. “Mi permetto caldamente di consigliarvi quella dal titolo “Il cambio della poltrona a palazzo Barbieri”. È veramente avvincente. Parla in sintesi di 24 persone, che poi diventano 25, riunite all’interno di sala Gozzi a Palazzo Barbieri che continuano tra loro a cambiare partito in funzione di ciò che è più conveniente per loro. Se siete rimasti male per l’ultima stagione di House of Cards, avrete modo di rifarvi con gli interessi”.