Baby gang, la politica ha ricette diverse Comencini vuole abbassare l’età punibile. Per Traguardi servono spazi per gli adolescenti

Dopo l’operazione della Polizia che ha dato esecuzione a 16 ordinanze di misure cautelari nei confronti di giovani ritenuti responsabili a vario titolo di reati che vanno dall’associazione per delinquere, alla rapina, al furto, al danneggiamento e alle lesioni aggravate, ci sono da registrare gli interventi delle forze politiche cittadine.
Per Beatrice Verzè, Giacomo Cona e Pietro Trincanato del gruppo di Traguardi in Consiglio comunale “Troppo a lungo la politica cittadina ha collocato gli adolescenti e i giovani in fondo alla lista delle priorità. Oggi quella disattenzione istituzionale si esprime attraverso la carenza di spazi destinati all’incontro, allo studio e alla formazione, tutto ciò a svantaggio specialmente delle famiglie che non possono permettersi di sostenere i costi delle attività extra scolastiche’’. I tre consiglieri ricordano che “uno dei capisaldi del nostro programma è la proposta di creare dei distretti di quartiere per il supporto giovanile e adolescenziale, in altre parole spazi in cui ragazze e ragazzi, soprattutto in condizioni di fragilità, possano trovano un luogo accogliente e formativo in cui trascorrere il tempo che altrimenti passerebbero da soli o in situazioni inadeguate. Prevenzione precoce e servizi sono, secondo noi, le parole chiave per rimettere al centro una categoria che per troppo tempo non ha trovato spazio, occasione di crescita e supporto’’.
Di diverso avviso il parere del parlamentare della Lega Vito Comencini, secondo il quale il buonismo non porta da nessuna parte. Così il deputato della Lega chiede sanzioni severe, tolleranza zero e rivisitazione del codice penale abbassando l’età punibile.
Secondo Comencini “anche su questo tema c’è un divario netto tra la nostra visione e quella della sinistra. La neoconsigliera comunale Veronica Atitsogbe, eletta nella civica di Tommasi, ha affermato che questi giovani sarebbero annoiati e senza obiettivi. Persone, testuali parole, che “non riescono ad esprimersi. Dobbiamo dare loro l’occasione di farlo”. Siamo di fronte invece a dei giovani criminali e quello che è inaccettabile è che non vengano spese parole per le vittime. Per garantire la sicurezza dei nostri quartieri non servono i mediatori culturali, sono invece necessari maggiori strumenti alle nostre forze dell’ordine e certezza della pena”, conclude Comencini.
Parole che però non vanno d’accordo con quelle del consigliere di Fratelli d’Italia Daniele Polato, secondo il quale siamo di fronte a un problema non solo di sicurezza, ma anche sociale. “Non è sufficiente la repressione, ma è necessario fare prevenzione. Cominciando magari dal controllo della frequenza scolastica, fino al sostegno della famiglia, dell’ambiente sociale e dello sport” e chiude “Tutte le istituzioni hanno il dovere di attivarsi nel modo più celere ed incisivo possiblie per il bene dei nostri ragazzi, che sono il nostro futuro’’, conclude. FB