E’ fuga dal centro storico. Ma attenzione, finora si è sempre parlato dell’abbandono da parte dei residenti e dei commercianti. Ma ormai di residenti veri ce ne sono davvero pochi perché molti hanno tenuto la residenza in centro anche dopo essersi spostati a vivere in altre zone della città. Le lamentele di commercianti ed esercenti sono all’ordine del giorno, con la nascita di nuovi comitati di protesta perché i negozi sono in sofferenza, molti hanno già chiuso o stanno chiudendo, basta farsi un giro in via Zambelli e dintorni per farsi un’idea. Ma la realtà di oggi è che la Ztl viene abbandonata dal terziario. Vale a dire dagli uffici dei professionisti. tantissimi studi di avvocati e commercialisti negli ultimi mesi hanno lasciato il centro storico per trasferirsi o in zona Valverde o nella zona del Tribunale. Perché? Per la maggior facilità di accesso. Un processo già in atto da qualche tempo ma la chiusura totale della Ztl ha impresso una forte accelerazione a questo fenomeno e il centro storico si sta svuotando anche degli uffici. Il che significa meno presenze in centro, maggiore desertificazione, minore indotto su bar e tavole calde e negozi e così via. Uno studio legale conta almeno una decina di persone, per cui i conti sono presto fatti. E l’altra conseguenza è che spesso questi locali, si tratta di appartamenti molto ampi, tecnologicamente attrezzati, restano vuoti per mesi o anni. L’unica possibile riconversione, visti gli affitti alti e i prezzi di acquisto altissimi, è un uso di bed and breakfast. Alimentando così il mercato degli affitti brevi e delle locazioni turistiche, accelerando una profonda trasformazione del cuore della città. Del resto questi uffici di professionisti sono diventati ancor più inaccessibili alla clientela e uno studio professionale non se lo può permettere. Una situazione che viene testimoniata da qualunque avvocato e che è stata messa nero su bianco con una lettera aperta dlal’avvocato Sara Trabucchi. “I liberi professionisti, titolari di un regolare contratto di locazione, non possono avere un permesso per accedere al proprio studio se non nelle 4 giornate al mese” previste dal regolamento per la Ztl. E non ci sono solo avvocati ma anche notai, architetti, studi tecnici, ingegneri, medici che si ritrovano colpiti da questo disagio. Una criticità che era stata sollevata dall’Ordine degli avvocati prima che scattasse la chiusura totale della Ztl. Ma tutto è stato inutile. “Non si può rimanere in una zona della città dove nessuno, a nessuna ora dle giorno, ti può portare i documenti o venire in studio se non ha il permesso per entrare in Ztl”, spiega un avvocato che recentemente ha spostato lo studio dalla sede storica vicino a via Stella in zona Valverde. “Non torneremmo indietro per nessuna ragione al mondo e nonostante le proteste della Camera penale e dell’Ordine degli avvocati non è cambiato nulla. I nostri locali sono ancora sfitti, ma chi se li prende? Entrare in Ztl è impossibile e ponte Nuovo è ancora chiuso: ci sono zone che sono diventate ormai inaccessibili. Pensiamo anche alla manutenzione di uno studio legale: hai bisogno dei fornitori, di chi fa manutenzione ai computer, del toner per le stampanti. Tutti devono avere il permesso per entrare in Ztl, altrimenti resti senza”. “Una volta”, racconta un altro avvocato, “era facile portare i documenti in studio mentre ti trovavi in tribunale per le udienze, adesso non lo puoi più fare perché la segretaria non ha il permesso per la Ztl e le fasce di accesso sono state eliminate. Lo stesso con i clienti, che devono trovare posto per l’auto al parcheggio Arena o lì vicino e poi arrivare in studio. La chiusura della Ztl ha peggiorato la situazione ma già da prima era cominciato lo spostamento degli uffici dei professionisti, sia per le difficoltà di accesso sia per l’eccessivo overtourism che soprattutto in estate rendeva difficilissimo muoversi in centro storico. Ormai questa non è più una zona attrattiva per i professionisti: minibus non ce ne sono, il servizio di trasporto pubblico non dà alcun aiuto al centro storico, se ti muovi in bicicletta devi mettere in conto che te la rubino ogni 15 giorni, alternative non ce ne sono. E’ tanto chiedere un parcheggio sicuro anche a pagamento per le biciclette in centro storico? E’ troppo chiedere i Pollicini? Senza gli studi professionali viene meno un importante indotto per il centro storico, sempre più deserto e sempre più insicuro perché si lascia spazio al degrado e agli spacciatori”. MB