Avanti con la riqualificazione dello stadio

Avanti con la riqualificazione del Bentegodi: lo stadio verrà rifatto ma resterà dov’è. Questa la scelta del sindaco Damiano Tommasi che ha illustrato questa mattina le decisioni della Giunta: si va verso una manifestazione di interesse per ristrutturarlo e farlo diventare non solo uno stadio a norma Uefa ma anche una struttura coperta per eventi e concerti. Il tutto guardando agli Europei del 2032.

Verso la riqualificazione dello stadio

“Abbiamo previsto una scheda per riqualificazione dello stadio Bentegodi in vista della candidatura degli Europei 2032 che vede in corsa dieci città italiane tra cui Verona ma a prescindere dalla manifestazione europea dobbiamo mettere mano all’infrastruttura del Bentegodi.
I criteri inseriti nella scheda che accompagna la delibera prevedono che non sia solo impianto sportivo ma abbia possibilità di utilizzo anche del campo senza danneggiarlo con sistemi ormai collaudati con tecnologia e una copertura per eventi al coperto che superino i dieci mila spettatori. Abbiamo il Teatro filarmonico con solo 1200 spettatori e il palasport non è adeguato. Lanciamo quindi questa manifestazione di interesse, tenendo lo stadio in quella localizzazione, esploriamo il mercato per riqualificare l’area e sistemare lo stadio. Ottobre 2026 dovrebbe esserci anche il filobus allo stadio solo con mezzi pubblici e mobilità dolce e tangenziale. Andrà avanti anche la sistemazione telecamere per la Ztl dello stadio in occasione delle partite.

Lo stadio dovrà essere fruibile anche durante i lavori, altrimenti si farà uno stadio temporaneo verso la Spianà. Prevediamo la assegnazione lavori a inizio 2027 per essere pronti per 2032. La capienza dovrà essere in base a licenza Uefa oltre i 30mila e l’indicazione forte è che l’area commerciale futura dovrà essere per i fruitori dell’impianto durante gli eventi e non un centro commerciale aperto al quartiere.
Risistemare lo stadio in loco è l’opportunità migliore perché ben servito da tangenziale e stazione di Porta Nuova. C’è bisogno di un finanziatore e un gestore, può essere pubblico e privato o anche solo privato in concessione. Sarà infine cancellata con una revoca in Consiglio la precedente manifestazione di interesse della precedente amministrazione”, conclude Tommasi.