Autostrade in house e il polo regionale. Destino segnato per la Brescia-Padova? Il primo passo: l’affidamento dell’Alto Adriatico a Friuli e Veneto da parte del Mit

Eccola qua la conferma di quello che si paventa per il futuro dell’autostrada Brescia-Padova, la A4 holding con sede a Verona sud, presieduta da Gonzalo Alcalde del gruppo Abertis che controlla la maggioranza del pacchetto societario. La concessione scadrà nel 2026 e la prospettiva non è la proroga, non più possibile e forse neppure la gara europea ma l’affidamento in house da parte dello Stato alla Regione Veneto (o alle Regioni, Lombardia compresa visto che arriva a Brescia). Creando così il polo autostradale veneto o triveneto in mano pubblica: introiti milionari per le Regioni. L’esempio di quello che potrebbe accadere è arrivato ieri: le autostrade del Friuli Venezia Giulia e del Veneto sono state affidate infatti in concessione ad una società interamente pubblica, partecipata dalle due regioni (FVG per il 90% e Veneto per il restante 10%), secondo il modello in-house. “Un provvedimento atteso da anni – spiega una nota del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti- e che valorizza al massimo i territori, così come desiderato dal vicepremier e ministro, Matteo Salvini”. L’accordo per la nuova convenzione con la Società Alto Adriatico è stato sottoscritto al ministero delle infrastrutture e dei Trasporti e sarà a tariffe invariate per l’utenza per l’intera durata della concessione. Una novità salutata positivamente dall’eurodeputato della Lega Paolo Borchia, veronese: “Da ieri l’autostrada A4 Venezia-Trieste, che ricade nei territori del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, passa in concessione a una società pubblica. È una visione che, come Lega, condividiamo e portiamo avanti. È giusto, infatti, che le concessioni autostradali, dove ci sono realtà virtuose, siano affidate alle Regioni. Il Veneto, è un modello di virtuosità anche in questo e l’accordo per la nuova convenzione con la Società Alto Adriatico un esempio di autonomia differenziata”. Borchia, che è segretario provinciale della Lega a Verona, fa parte anche della commissione Trasporti in Parlamento europeo. “Nello specifico: le tariffe rimarranno invariate per l’utenza per l’intera durata della concessione; la società è competente nelle tratte autostradali A4 (Venezia-Trieste), A23 (Palmanova-Udine) A28 (Portogruaro-Conegliano) A4 (Raccordo Villesse-Gorizia- A57); la nuova concessionaria proseguirà con il piano di interventi programmati per gli interventi di allargamento a 3 corsie del tratto San Donà di Piave-Villesse (circa 954 milioni di euro). Ora al lavoro anche per accelerare sulla Brennero”. Il Polo veneto delle autostrade inoltre può far leva anche sulla proprietà del Passante di Mestre. E ora parte Autostrade Alto Adriatico, arteria del Triveneto che resta in mano pubblica “L’avere una compagine pubblica permetterà più efficacia nello sviluppo dei cantieri”, ha detto l’assessore alle infrastrutture del Veneto, Elisa De Berti. E ha aggiunto che “anche la governance finanziaria presenterà indiscutibili vantaggi”. Anche per risolvere il tratto più problematico, i 25 chilometri nel veneziano fra Portogruaro e San Donà di Piave, dove spesso si verificano gravi incidenti. Il passaggio in house scatterà il primo luglio, mentre A4 Holding ha giocato la carta della progettazione della quarta corsia per tenere ancora salda la presa, almeno dal punto di vista progettuale, sul tratto autostradale Brescia-Padova che garantisce decine di milioni di utili netti ogni anno.