Ha confermato di non avere dubbi sull’improcrastinabilità dell’applicazione di un progetto federale fondato sull’autonomia il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, del quale, oggi a Roma a Palazzo San Macuto, si è tenuta l’audizione presso la Commissione Parlamentare per le questioni regionali, sull’approvazione dell’Atto del Senato sulle disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata. “La Costituzione repubblicana è autenticamente federalista fin dalla stesura e approvazione, non è centralista – ha sottolineato Zaia -. Ai fini del coronamento del progetto la nostra posizione è costruttiva e collaborativa, per questo siamo convinti che ogni confronto sia utile. In sei anni dalla celebrazione del referendum in Veneto ho incrociato diversi Governi e devo dire, con obbiettività, che con quello oggi in carica giorno dopo giorno il progetto è cresciuto. Grazie alla finanziaria del dicembre 2022 è stato stabilito l’obbligo di definizione dei Lep che è in corso con il grande lavoro del comitato presieduto dal professor Cassese e grazie al ddl del ministro Calderoli si stanno redigendo i dieci articoli che, quando diventerà legge, definiranno le linee e i principi per l’applicazione. Noi crediamo nella sussidiarietà e nella solidarietà nazionale; l’autonomia delega competenze e non ruba niente a nessuno. Il paese a due velocità c’è oggi e non è così perché qualcuno ha avuto di più e altri niente. È la conseguenza di un centralismo che ha fatto danni e ne pagano il conto i cittadini”. “Come Regione Veneto possiamo mettere a disposizione un grande patrimonio di competenze – ha aggiunto il Governatore -. Nel promuovere questa riforma, con il percorso verso il referendum del 2017, abbiamo dato vita a un grosso gruppo di lavoro che è in grado di elaborare studi, analisi, e processi in materia finanziaria e giuridica rispetto alle materie da trasferire di competenza alle regioni. Anche per questo siamo convinti che l’autonomia non mina l’unità nazionale; se così fosse ci sono paesi federalisti come la Germania che sarebbero gambe all’aria e non lo sono”. “L’autonomia non è una gara ciclistica dove i campioni staccano il gruppo in fuga e i gregari restano indietro – ha concluso il presidente Zaia -. Siamo convinti che si possa portare avanti anche con passi graduali. Ma è importante sia il frutto di un patto tra gentiluomini verso un preciso obbiettivo, non un escamotage incerto nell’ottica di andare avanti e poi si vedrà. Il Presidente Napolitano la ha definita una vera assunzione di responsabilità; si tratta di decidere se vogliamo un paese responsabile o no. L’autonomia o la si fa per scelta o la si farà perché costretti. Dalle mie parti si dice si chiude una porta e si apre un portone; l’autonomia è il vero portone da aprire”. Sul progetto rimangono le divergenze dei governatori. Martedì il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano aveva detto che, davanti a questa operazione, la cautela con la quale il Parlamento deve operare – giacché è chiamato a cedere la sua sovranità a un’intesa tra singole Regioni e Governo – dovrebbe essere estrema. Pertanto, mi permetto di chiedere al Parlamento che prima di procedere a questa cessione di sovranità, utilizzi un principio di precauzione analogo a quello che si utilizza per le norme ambientali.