E’ necessario intervenire con urgenza per mettere un freno ai continui e costanti rincari dei prezzi pagati dagli agricoltori, con aumenti record per le tariffe energetiche che vanno dal +40% del gas al +50% del gasolio e dell’elettricità; gli agricoltori, infatti, sono stretti nella morsa tra questi rincari, ancora più gravosi in quanto arrivano in un momento nel quale si fanno sentire gli effetti delle temperature più rigide, e i maggiori costi legati ai fattori produttivi, con aumenti che interessano mangimi, fertilizzanti e prodotti fitosanitari, solo per fare alcuni esempi”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Franco Verrascina, spiegando che la situazione desta più di qualche preoccupazione nelle aziende agricole.
“Quello della liquidità, infatti, è un problema con il quale gli agricoltori sono costretti a confrontarsi quotidianamente e che sembra purtroppo ancora molto lontano dall’essere risolto”, prosegue il presidente, facendo notare che “i gravosi rincari delle tariffe energetiche e dei fattori produttivi, oltre a far lievitare i costi delle imprese, erodendone la già scarsa remuneratività, si traducono inoltre in riduzioni del potere di acquisto dei cittadini e dei consumatori, con ripercussioni su tutti gli anelli della filiera”.
“Nel comparto zootecnico, ad esempio, gli aumenti sul fronte energetico si traducono in un costo aggiuntivo di ben 2 centesimi al litro, per un totale che secondo nostre stime supera i 250 milioni di euro; nel settore cerealicolo, invece, la crescita esponenziale dei prezzi dei fattori produttivi ha causato un aggravio dei costi delle semine nell’ordine del 50%. Difficoltà analoghe si registrano a macchia d’olio in tutti i principali comparti produttivi del primario, con i casi più gravi che riguardano il florovivaismo, settore particolarmente esposto alla rigidità delle temperature”, continua Verrascina, invitando il governo a intervenire con urgenza.
“Pensiamo ai numerosi provvedimenti all’esame dell’Esecutivo, nei quali ad esempio potrebbero trovare spazio interventi sul fronte della liquidità, che intervengano per calmierare gli aumenti esponenziali delle tariffe e dei costi di produzione, agendo in particolare sulla leva fiscale e contributiva”, conclude il presidente della Copagri.