Organizzato dal Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Ulss 20 (presieduto da Pietro Girardi) e da Medicina del lavoro del Dipartimento di Diagnostica e Sanità Pubblica Università di Verona, nella mattinata di merc. 14 dicembre, presso l’Aula Gavazzi dell’ Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata in Via Bengasi, ha luogo il seminario “Salute e sicurezza in agricoltura dal piano nazionale al piano regionale di prevenzione”. L’agricoltura nel Veneto ha una forte rilevanza economica e un pesante impatto sulla salute dei lavoratori per infortuni e malattie professionali. L’epidemiologia occupazionale rileva un’emergenza sanitaria per il numero di lesioni gravi e mortali dovute al ribaltamento del trattore per cause professionali e non. Quello agricolo è il primo comparto per i morti sul lavoro nel Veneto. Il Piano regionale di prevenzione in agricoltura 2014-2018, in linea con il Piano Nazionale, ha l’obiettivo di perseguire il contrasto degli infortuni gravi e mortali e delle malattie professionali. A questo fine sono messe in campo azioni di prevenzione dalla vigilanza delle aziende agricole con l’adeguamento alle misure di tutela sui rischi per la sicurezza legati alle attrezzature e sui rischi per la salute legati all’esposizione a prodotti fitosanitari, alla promozione della cultura della prevenzione a sostegno del mondo del lavoro e anche del mondo della scuola, con particolare attenzione all’alternanza scuola lavoro. Oggi è in atto un’evoluzione normativa che interessa le macchine e le attrezzature, con l’omologazione e l’adeguamento previsto dal codice della strada, la formazione per la guida del trattore e la sicurezza degli studenti nell’alternanza scuola lavoro, che si auspica porteranno a futuri miglioramenti delle condizioni di sicurezza e di salute. L’obiettivo di questa giornata di riflessione, aggiornamento e formazione è di approfondire quelli che sono gli aspetti tecnici, giuridici e le azioni di sensibilizzazione da mettere in campo per contrastare questo fenomeno in modo da rafforzare le azioni di prevenzione del Piano Regionale e fornire un quadro complessivo di aggiornamento agli operatori, alle associazioni di categoria e dei professionisti che, a diverso titolo, sono coinvolti nelle attività di prevenzione.