Cara Francesca,
forse pensavi di “passarla liscia”. “Vedrai, avrai pensato, non se ne accorgerà nessuno, così nessuno si accorgerà che compio 50 anni”.
Invece no, cara Francesca, eccoci qua, alla tua festa partecipiamo, virtualmente (ma non troppo) anche noi. Così come partecipano tutti gli sportivi veronesi, che ti vogliono bene, che ti ammirano per quello che hai vinto, ma soprattutto, per quello che rappresenti.
Sì, perchè tu non sei soltanto la campionessa paralimpica di sci da fondo, la pluricampionessa mondiale di handbyke e di atletica leggera. Non sei soltanto un simbolo dello sport paralimpico italiano, una delle più grandi campionesse (assieme al leggendario Zanardi), orgoglio di tutto il movimento nazionale.
No, sei molto di più. Tu sei una donna straordinaria, l’esempio di coraggio, di forza, di determinazione, che tutti noi vorremmo essere. “Ho fatto della mia condizione un punto di forza” hai sempre detto. Quanti di noi sarebbero capaci di fare altrettanto? Quante volte ci scopriamo a piangerci addosso, per le nostre sconfitte quotidiane, senza pensare davvero alle cose importanti della vita?
Tu sei l’esempio di come si possa e si debba reagire. A 18 mesi la tua vita è cambiata. Ma appena hai avuto la forza per capire il mondo che ti stava intorno, hai fatto la tua scelta. “No, non mi arrendo, io lotto. Io voglio correre, io ce la farò”.
E hai corso. Hai vinto. Hai girato il mondo. Hai dato l’esempio più bello. Sei diventata un simbolo. Il simbolo del riscatto, della rinascita. Della ripartenza, per usare una parola che oggi va di moda.
Beh, vorremmo dirti una cosa, oggi, che tagli un traguardo importante. Non fermarti, non pensare di farlo solo perchè hai 50 anni “e le mie avversarie sono sempre più giovani” hai detto un giorno. Non fermarti, Francesca. Primo, perchè ti aspetta Seul 2021, e lì ci devi essere. Secondo, perchè quelli come te, devono sempre esserci. Perchè soltanto guardandoti, regali forza. E lo fai quando vinci e anche quando non ce la fai. Lo fai col tuo sorriso contagioso. Bellissimo. Un sorriso che illumina.
Cara Francesca, c’è una cosa che vogliamo dirti e pensiamo di farlo a nome di tutti gli sportivi veri, quelli che ti aspettano a Seul e in ogni gara che farai. Scusa se è una parola sola, semplice, magari anche banale.
Quella parola è GRAZIE. La tua forza è anche la nostra.
Raffaele Tomelleri