Nell’ultima settimana la Polizia Provinciale ha fermato tre persone durante le attività di prevenzione e contrasto del bracconaggio in territorio veronese. Il primo caso sabato mattina scorso in un bosco di San Giovanni Ilarione. Gli agenti, dopo aver individuato una rete per la cattura di piccoli passeriformi stesa tra gli alberi, hanno sorpreso in flagranza di reato il proprietario bracconiere, intento a collocare le cosiddette esche di cattura. Nell’abitazione dell’ottantenne, venivano inoltre rinvenuti e sequestrati un’altra rete, sei piccole trappole con meccanismo a scatto e in un congelatore 33 uccelli, di cui 23 appartenenti a specie protette. Nella stessa giornata, nel territorio di Garda, veniva rinvenuta all’interno di un appezzamento un’altra rete per la cattura degli uccelli migratori. L’appostamento portava al fermo in flagranza del bracconiere, sopraggiunto per controllare eventuali catture. In casa del sessantasettenne veniva poi trovata una seconda rete illegale. Un ultimo intervento ha permesso di sorprendere mercoledì un cacciatore di 67 anni che, in appostamento fisso in un appezzamento a Vestenanova, faceva uso di un fonofil, un apparecchio elettronico per il richiamo degli uccelli vietato dalla normativa vigente.