Incrementare l’utilizzo di cani da guardiania in Lessinia per difendere gli allevamenti dai lupi, che sono sempre più numerosi. È il sistema di difesa che propone Silvia Montanaro, referente per Cia – Agricoltori Italiani Verona del problema predatori e del progetto Life Wolfalps, non solo per le aziende zootecniche di montagna, ma anche per quelle frutticole e agricole in generale, che devono difendere le proprie produzioni da cinghiali, volpi, orsi e altri animali selvatici.
Silvia Montanaro, allevatrice di pecore brogne nella sua azienda agricola Stato Brado a Velo Veronese e di pastori del Lagorai e Griizot della Lessinia, ottimi guardiani per la conduzione di vacche e pecore, lancerà un corso gratuito, in collaborazione con il Cipat, Centro istruzione professionale e assistenza tecnica della Regione Veneto, che è rivolto agli imprenditori agricoli e vuole fornire informazioni su tutti gli aspetti della conduzione dei cani da protezioni delle greggi. Le iscrizioni dovranno essere inviate al Cipat entro il 10 ottobre (041 929167 – info@cipatveneto.it). Il corso partirà il 6 novembre all’azienda Stato Brado di Velo.
“È un corso che pensavo di organizzare da parecchio tempo, dato che finora i presidi proposti per la difesa dal lupo non sono risultati efficaci – spiega Silvia Montanaro -. Non so spiegarmi come mai, tra tutte le soluzioni messe sul tavolo, quella di incrementare i cani da guardiania sia stata snobbata. Io ritengo che nelle aziende zootecniche sia lo strumento più efficace per prevenire le predazioni e consentire la regolare attività di pascolo, ma richiede molta esperienza. In un ambiente frequentato da turisti, cacciatori ed escursionisti è importante, infatti, che siano utilizzati cani con un carattere equilibrato. Il comportamento corretto del cane deve essere quello di interporsi tra il gregge e le persone che si avvicinano, difendendo gli animali al pascolo, abbaiando, senza avventarsi mai contro le persone”. I cani da guardiania sono animali di grossa taglia, selezionati già seimila anni fa nei primi villaggi agricoli per la difesa degli animali dai predatori. In loro l’istinto predatorio è stato geneticamente inibito: “Hanno un atteggiamento difensivo e sensi molto acuti, che permettono loro di cogliere minime variazioni nell’ambiente circostante e già da cuccioli vengono abituati a trascorrere molto tempo in solitudine con il gregge – spiega Montanaro, che da quest’anno collabora con The Pet’s Academy, grande scuola cinefila internazionale -. Di giorno restano con il gregge e spesso dormono, mentre la notte sono molto più reattivi e sostituiscono nella vigilanza l’uomo. Quindi sono un ottimo deterrente per tutta la fauna selvatica. Due tipici cani da guardiania sono il maremmano abruzzese e il pastore dei Pirenei. Ci sono altri tipi di cane, come quelli da conduzione, che facilitano il lavoro del pastore malgaro durante il giorno e permettono alla sera di radunare le bestie molto in fretta. Nel corso faremo conoscere tutte le tipologie di questi quattro zampe ma anche le caratteristiche del lupo, perché meglio si conosce il nemico e maggiori sono le possibilità di vincerlo. Spero che gli incontri, condotti da esperti, possano essere utili agli allevatori per la difesa dal lupo. Non sarà questa l’unica azione, perché l’anno prossimo come Cia – Agricoltori Italiani di Verona contiamo di organizzare un Wolf Forum in Lessinia che riunirà allevatori, addestratori, zoologi, veterinari, tecnici da tutta Italia per fare il punto sulla presenza del predatore”.
Nel 2019 (dati aggiornati a novembre della Regione) in Veneto le predazioni del lupo sono state 192, con un bilancio di 393 capi morti e 63 feriti. In Lessinia sono stati 104 i capi uccisi e 12 feriti, per un totale di 73 episodi predatori. Quest’estate è stata accertata la presenza di dodici cuccioli di lupo, che portano il numero di presenze certe sul territorio a 17.