«Abbiamo iniziato tanti anni fa per una questione di giustizia. Ci ribolliva il sangue quando ci raccontavano dei coyotes – gli intermediari locali – che insieme alle multinazionali affamavano i produttori di caffè in Messico. Trent’anni dopo, con la stessa logica, affrontiamo la crisi climatica, che colpisce in primis i più vulnerabili». Sono proprio gli effetti dei cambiamenti climatici sulle produzioni agricole, come anticipa il presidente Cristiano Calvi, il tema portante della terza edizione di Altromercato Campus, la giornata che la più grande organizzazione italiana di fair trade (e seconda al mondo) organizza per dar voce ai produttori italiani e internazionali. Da tempo questi subiscono gli effetti del riscaldamento globale e lo combattono adottando diverse tecniche e modelli in alcuni casi replicabili. Esempi concreti di sfide lanciate, a partire dal basso, al climate change: esperienze di successo che sono state raccolte in un prezioso dossier che sarà distribuito nel corso della giornata e, poi, diverrà utile strumento per le Botteghe Altromercato e i suoi consumatori. «Maneggiare con cura. Cambiamento climatico e fair trade» il titolo dell’appuntamento, realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Economia Aziendale dell’Università di Verona, in programma sabato 12 ottobre al Polo universitario Santa Marta. Una sfida che vede schierata in prima linea, al fianco dell’organizzazione nazionale di fair trade, che ha sede a Verona, anche l’università scaligera. Novità 2019 di Altromercato Campus è la sessione del pomeriggio di matrice più accademica, in cui si approfondiranno i temi del fair trade in una prospettiva scientifica di respiro nazionale, con la partecipazione di docenti e ricercatori anche delle università di Trento, Perugia e Firenze.