Ater, piano regionale da 99 milioni Un finanziamento destinato a Verona per aumentare la stabilità sismica-strutturale

La Giunta regionale del Veneto ha approvato il Piano regionale degli interventi di riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica (ERP) e gli esiti della graduatoria per l’individuazione delle iniziative finanziabili che saranno realizzate dai Comuni e dalle Aziende Territoriali per l’Edilizia Residenziale del Veneto (A.T.E.R.). Si tratta di interventi finalizzati alla verifica, miglioramento e adeguamento sismico oltre all’efficientamento energetico degli immobili e degli alloggi E.R.P e alla riqualificazione degli spazi pubblici di pertinenza.
La graduatoria approvata su proposta dell’assessore regionale all’Edilizia residenziale pubblica Cristiano Corazzari, finanzia 63 progetti con i 99 milioni e 700 mila euro a disposizione, su un totale di 130 progetti di intervento presentanti. Tutte le province venete hanno progetti che sono stati finanziati.
I numeri del Piano degli interventi veneto sono ragguardevoli. Si prevede il recupero e l’efficientamento di ben 1.865 appartamenti e l’acquisto di ulteriori 43 da destinare alle famiglie e alle persone più deboli. La superficie totale che sarà efficientata sotto il profilo energetico sarà di oltre 145.000 metri quadri e oltre 30.000 saranno i metri quadri di alloggi oggetto di adeguamento sismico. I soggetti attuatori sono le 7 ATER venete e 19 amministrazioni comunali, mentre i territori comunali complessivamente interessati saranno 118.
Gli obiettivi del piano sono molteplici e ambiziosi.
Rischio sismico
Sono inseriti nella graduatoria degli interventi di riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica ammessi al finanziamento del Fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza progetti finalizzati all’aumento della sicurezza e della stabilità strutturale degli alloggi di edilizia residenziale pubblica nei comuni a maggior rischio sismico: Belluno, Borgo Valbelluna e Vittorio Veneto. Numerosi finanziamenti sono stati destinati anche alle zone di rischio 2 delle province di Treviso, Vicenza e Verona.
Ora il piano sarà inviato al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili per l’approvazione finale e poi, da aprile 2022, i soggetti attuatori partiranno con le progettazioni e gli affidamenti dei lavori.