Nella seduta odierna del Senato Accademico dell’Università degli Studi di Verona, è stata approvata la mozione per la Palestina, presentata da UDU Verona attraverso le rappresentanti della comunità studentesca in Senato Accademico Laura Bergamin ed Emma Menaspà.
Univr, approvata la mozione per la Palestina
La mozione, frutto di un lavoro protratto nel tempo e di una profonda riflessione sulla situazione attuale, esprime la solidarietà dell’Ateneo veronese alle popolazioni civili palestinese colpite nel conflitto e di cui si vedono i terribili esiti attuali a Rafah. La comunità studentesca, nella seconda loro mozione presentata alla Governance, chiede all’Ateneo di impegnarsi attivamente per favorire la strada della pace in un contesto segnato da gravi violazioni umanitarie.
Tra i punti principali della mozione, l’Università degli Studi di Verona si unisce alla richiesta di un immediato cessate il fuoco per tutti i conflitti in corso, esprimendo solidarietà alle vittime civili e impegnandosi a promuovere un uso etico della ricerca scientifica, evitando qualsiasi complicità con realtà responsabili di azioni oppressive.
Il commento
“Questa approvazione è un passo fondamentale verso la giustizia, fortemente voluta da noi studenti e proposta alla Governance il giorno dopo l’ultima assemblea mensile della CRUI. Chiediamo che il nostro Ateneo prenda una posizione netta e chiara, in contrasto a quanto già deliberato dalla Conferenza dei Rettori” dichiara Laura Bergamin, senatrice e coordinatrice di UDU Verona.
Nella mozione, infatti, viene chiesto all’Ateneo veronese di prendere posizione nella commissione CRUI-CNR-INFN-INAF, istituita con l’incarico di porre linee guida sui principi etici e deontologici che devono orientare l’utilizzo dei risultati della ricerca scientifica per uso non militare, condannando e sospendendo rapporti che sfociano in usi violenti della ricerca.
“Questo risultato è frutto di un lavoro che portiamo avanti da mesi e che seguita una nostra prima mozione presentata a Novembre. Ora più che mai, oltre ad uno schieramento pubblico delle Università vogliamo anche azioni concrete e tangibili: per questo abbiamo chiesto che venga istituito un comitato all’interno dell’università di Verona in grado di revisionare e vigilare i rapporti che l’università ha in essere e che stringerà in futuro, affinché l’uso dei luoghi del sapere e della ricerca non sia utilizzata come mezzo oppressivo. Serve ampliare i fondi per l’accoglienza di studenti a rischio. Vogliamo che i luoghi di formazione che rappresentiamo siano i luoghi primari da cui combattere l’eliminazione programmata di culture e di popoli, come ora sta avvenendo in Palestina”.
L’Università degli Studi di Verona si impegna quindi a implementare i principi della mozione all’interno delle proprie politiche e azioni future, contribuendo così al perseguimento di un mondo accademico lontano dagli interessi bellici e che prenda le distanze dai conflitti internazionali, facendosi promotore di una cultura, assieme alla componente studentesca, del messaggio universale di giustizia e di pace, ora più che mai urgente.