Va all’asta il centro sportivo Bottagisio e il pensiero non può che andare a Luca Campedelli, l’ex presidente del Chievo. L’ultima sua creatura, quella forse a cui è più legato non fosse altro che dista qualche metro dall’uscio di casa.
Asta centro sportivo Bottagisio al via
Il Bottagisio è il simbolo del Chievo, quello antico, quello che aveva sognato un uomo che avrà certamente sbagliato molto ma a cui, di fatto, hanno sottratto tutto. Aveva idee importanti Campedelli quando mise mano al vecchio Bottagisio, piccolo campo sportivo di quartiere, l’Adige da una parte, il Camuzzoni dall’altra, lo sfondo della diga. Un’idea che ha preso definitivamente forma quasi 10 anni fa.
Il Chievo era ancora una bella favola della serie A, sindaco di Verona era Federico Sboarina, il giorno del taglio del nastro arrivò da Roma il presidente del Coni Giovanni Malagò. Ora quella struttura definita “fiore all’occhiello” è l’ultimo atto di una storia triste comunque la si guardi. Il Chievo, quello di Campedelli non esiste più.
Il nome cercano di riportarlo in auge, dopo averlo acquistato attraverso un’asta, la bandiera della squadra, Sergio Pellissier e chi quella maglia non ha mai smesso di indossarla, Enzo Zanin. Esiste ma solo nominalmente l’azienda legata a quella storia, la Paluani che è stata acquistata dai lombardi della Sperlari.
Campedelli ha provato un paio di volte a riprendersi la sua storia, prima abbinando il nome Chievo al Sona, poi al Vigasio. In entrambe le occasioni cartellino rosso dai curatori fallimentari, perchè la legge non tiene conto di alcun sentimento ed è giusto così, perchè deve essere razionale. E il raziocinio, probabilmente, deciderà la sorte del Bottagisio che va all’asta negli uffici dei curatori, l’avvocato Francesca Malfatti e il commercialista Matteo Tomasi, venerdì 14 giugno alle 11.
La base di partenza
La base d’asta, il valore della perizia, è di 2.294.000 euro, l’offerta minima di 1.720.000 euro, rilanci ammessi da 20 mila euro in su.
Al di là delle carte e dei giochi d’asta, il destino del Bottagisio sembra scritto. Ci ha messo gli occhi il Verona di Maurizio Setti che, con raziocinio appunto, vuole ottimizzare le troppe spese di campi sparsi per la provincia e fare del Bottagisio il centro del proprio settore giovanile.
In lizza, si dice, ci sia anche il Chievo Verona del duo Pellissier e Zanin che, tuttavia, hanno già dato per l’acquisizione del marchio e anche quel Vigasio del presidente Cristian Zaffani, amico di Campedelli, che lo scorso anno ha eletto il Bottagisio a casa della squadra che ha conquistato la serie D.
Resta la realtà. Il Verona acquisirà il Bottagisio. Con i ricordi, le speranze, le illusioni di chi ha certamente sbagliato. Ma a cui non si può negare la passione. Pagata a caro prezzo.