Un Amarone e un Ripasso della Valpolicella prodotti dal Sindaco di Verona Damiano Tommasi con l’uva che proviene dal suo vigneto di San Micheletto, a Fumane. Un Barbaresco di Gaja del 2003, un Sassicaia del 2008, una magnum di Amarone di Bertani del 2015. Sono alcuni dei vini che sono stati battuti all’asta ieri sera, martedì 10 dicembre, all’Azienda Vinicola Costa Arente, a Grezzana, durante una serata di beneficenza voluta e organizzata dalla Fondazione della Comunità Veronese. Obiettivo, raccogliere fondi per sostenere l’Associazione Sindrome di Down AGBD. I vini arrivavano dalla collezione privata del Presidente della Fondazione Giovanni Mantovani e da alcune cantine della Rete Valpantena. “I vini che sono andati all’asta provengono in parte dalla mia collezione personale, frutto di tanti anni di Vinitaly”, spiega il Presidente della Fondazione della Comunità Veronese Giovanni Mantovani, già Direttore Generale di Veronafiere. “Ho deciso di metterli all’asta perché ho pensato che il loro valore va al di là di quello intrinseco ma è legato anche e soprattutto ad una dimensione di socialità e di relazione. Per questo mi ha fatto piacere metterli al servizio della causa. L’altra parte proviene invece dalle aziende della Rete Valpantena, compresa quella che ci ospita stasera, a cui va il nostro ringraziamento per questo gesto di grande attenzione”. E a scendere in campo per l’Associazione AGBD, per un progetto di autonomia abitativa di tre ragazzi con la sindrome di down, sono stati in tanti. Lo chef Marco Dandrea, della Trattoria al Pompiere di Verona, che ha preparato la cena. Cuochi e camerieri della Cooperativa Panta Rei, da oltre vent’anni impegnata nell’inserimento lavorativo di persone con disagio mentale, che hanno gestito la serata. Monsignor Martino Signoretto, Referente diocesano per la spiritualità e Rettore del Santuario della Madonna della Corona, che ha condotto una riflessione sul tema “Il vino segno di condivisione”. L’intero ricavato della serata, che era aperta al pubblico, sarà devoluto a sostegno del progetto “Ponte” dell’Associazione Sindrome di Down AGBD, con sede a Quinto. Il progetto mira ad accompagnare Serena, Diego e Francesca, in un percorso graduale verso l’autonomia attraverso esperienze di residenzialità di gruppo con il sostegno di educatori e psicologi. L’obiettivo è quello di creare un “nucleo familiare” ristretto di amici conviventi, dove ognuno possa trovare il proprio ruolo e avviarsi verso una vita indipendente al di fuori del contesto familiare originario. Serena, Diego e Francesca, insieme a Niccolò, Francesco e Federico, sono inseriti nel Progetto Ponte già da qualche anno. Francesca, la più grande, è del 1980. Francesco, il più giovane, è del 1991. “La nostra associazione ha appena festeggiato i 40 anni -spiega il Presidente Alberto Maculan- e segue circa 150 persone sul territorio. 100 sono minorenni e per loro sono operativi percorsi di fisioterapia, logopedia oramai ben strutturati”. Una serata che ha registrato il tutto esaurito e che ha permesso ai partecipanti di fare beneficenza portandosi a casa dei pezzi di grande valore.