“Le nuove norme sugli Npl annunciate dalla presidente del meccanismo di vigilanza unico europeo, Danièle Nouy, rappresentano una modifica delle regole del gioco mentre il gioco è in corso e dopo che quelle stesse regole erano già state cambiate profondamente”. Così il segretario generale di Assopopolari, Giuseppe De Lucia Lumeno. “Si tratta, dunque, di un intervento arbitrario che produrrebbe effetti nefasti sull’economia. Non norme di regolamentazione ma provvedimenti di politica economica che la soffocherebbe proprio mentre si intravedono timidi cenni di ripresa. Tutto il contrario di quello che la BCE, con una politica monetaria espansiva e non indolore, sta perseguendo da oltre due anni. Un accanimento soprattutto per le Piccole e Medie Imprese che rappresentano la spina dorsale dell’economia, almeno, in Italia. Tutto il contrario di quanto avviene negli USA dove il Governatore della Fed, Janet Yellen si è pronunciata in favore di regole “fatte su misura” per tener conto delle dimensioni degli istituti e delle loro complessità”. Secondo quanto riporta l’agenzia Reuters, Bankitalia avrebbe già chiesto alla Bce di attenuare i nuovi requisiti. In particolare, l’istituto di Via Nazionale punta a che, dalla consultazione pubblica delle norme, emerga una versione bilanciata che tenga conto dei maggiori tempi di recupero giudiziario dei crediti in Italia rispetto agli altri paesi. In questo modo, spiegano fonti vicine all’istituto centrale, si eviterebbe la creazione di disparità fra i paesi nell’applicazione delle norme Bce. In questo senso a Via Nazionale si ritiene che dalle nuove norme (che impongono la copertura totale in due anni per i non garantiti e in sette per i garantiti ndr) vadano escluse le posizioni garantite da collaterale e, in ogni caso, lo stock di crediti deteriorati esistenti. Le norme in sostanza andrebbero applicate solo ai nuovi flussi di crediti deteriorati, dando così tempo agli istituti di credito per adeguarsi al nuovo quadro.