“Aspettiamo Emanuela da 38 anni…” La famiglia Orlandi attende verità dal 22 giugno 1983: uno dei grandi misteri irrisolti

22 giugno 1983, data da ricordare, data oscura della storia italiana e vaticana. Il 22 giugno di trentotto anni fa, Emanuela Orlandi, 15enne di Roma, non rientra a casa la sera e non lo farà mai più.
Dopo aver essere andata nel pomeriggio a lezione di musica nel centro città, telefona alla sorella: i mezzi sono molto affollati, dice che rientrerà a casa un po’ più tardi del solito. La novità della giornata è che ha ricevuto un’offerta di lavoro: si tratta di un’attività di volantinaggio ben pagata durante una sfilata nell’atelier delle sorelle Fontana, grandi firme della moda romana, come promoter per una ditta di cosmetici. La proposta è arrivata da uno sconosciuto incontrato quello stesso giorno. La sorella le suggerisce di rifiutare l’impiego e di parlarne la sera con i genitori.
Emanuela, dopo la telefonata, raggiunge la fermata dell’autobus con due compagne della scuola di musica, ma non sale con loro sul pullman perché troppo affollato. O forse perché deve raggiungere l’uomo che le ha offerto il lavoro: questo non si sa. La vedono parlare con una donna bionda sconosciuta e da quel momento, si perdono le sue tracce.
La famiglia si mobilita subito: il padre – commesso della Prefettura e della casa pontificia – e la madre, i fratelli.
Iniziano le denunce, i presunti avvistamenti, le indagini che vedono la scomparsa prima come una fuga adolescenziale e poi come un rapimento, Papa Karol Wojtyla che allude al sequestro esplicitamente in Piazza San Pietro portando il Vaticano al centro del caso, il sospetto collegamento con l’attentato al Papa Giovanni Paolo II, la pista turca, il possibile coinvolgimento della Banda della Magliana, l’ipotesi che si tratti di un caso di pedofilia interno al mondo pontificio, lettere anonime che rivelano quello che potrebbe essere il luogo di sepoltura della salma di Emanuela se la ragazza fosse effettivamente deceduta, il legame con la misteriosa scomparsa di Mirella Gregori, altra adolescente romana mai ritrovata.
Quello di Emanuela Orlandi è un caso torbido, oscuro, che ha quindi coinvolto lo Stato Vaticano, quello Italiano, la mafia, il Banco Ambrosiano, lo IOR e i servizi segreti di diverse Nazioni. La famiglia continua a cercare con dedizione, da trentotto anni, giustizia. Nessuno ha dimenticato la scomparsa: ancora oggi, la famiglia Orlandi riceve segnalazioni di avvistamenti, che però non portano a nulla. Giustizia, verità, sollievo, pace: questo è quello che si augura alla famiglia di Lellè, come la chiamava la mamma Maria. Oggi 22 giugno 2021, Roma non dimentica: si terrà un sit-in nella capitale in ricordo di Emanuela.

Elettra Solignani