Arte e ciclismo: questo è il connubio protagonista nella galleria d’arte veronese Studio la Città grazie alle mostre “Out of The Frame” e “The Ties that bind us”.
“Out of The Frame” è stata pensata da Studio la Città e Officina Dario Pegoretti. Presenta vari lavori di Arthur Duff, Muriel Gallardo Weinstein, Jacob Hashimoto e Emil Lukas.
Per l’occasione, i quattro hanno decorato alcuni telai e bici realizzati dall’officina. Accanto a questi ultimi, vi sono poi degli esemplari realizzati interamente dalla stessa azienda. Telai e bici sono affiancati anche da differenti composizioni artistiche. Alcune sono più o meno connesse proprio alle creazioni ideate dai quattro artisti per Pegoretti.
L’esempio più lampante è l’interessante “An infographic of the World Migration” di Weinstein. Sono 5 sculture, composte da stoffe tipiche di ogni continente. La grandezza di ciascuna fascia di tessuto varia in base ai numeri relativi alla migrazione.
Per Pegoretti, l’artista ha fatto qualcosa di analogo. Ha, però, considerato i dati sulla densità della popolazione mondiale, forniti dalla United Nations Population Division Department of Economic and Social Affairs (UN DESA). Invece che con i tessuti, ha quindi giocato coi colori simbolo dei vari Paesi.
“Out of The Frame” fa pure conoscere un Dario Pegoretti inedito, esponendo proprio delle sue opere. Si nota, quindi, come non sia stato solo un grande artigiano ma anche un versatile artista.
Nel complesso, i lavori esposti presentano, in maggioranza, colori accesi. Inoltre, sono eterogenei in stile, tecniche e materiali usati.
La seconda mostra, “The Ties that bind us”, dà un quadro complessivo del viaggio artistico di Kevork Mourad.
Ciò che il progetto fa più notare è come Mourad giochi costantemente con il contrasto tra branco e nero.
Inoltre, è molto interessante scoprire come l’artista lavori con la tridimensionalità. In tal senso, lo si vede creare sorprendenti effetti attraverso il taglio delle figure dalla tela. O ancora, si osserva come riesce a rendere ancora maggiore la sensazione di tridimensionalità inserendo più strati di tessuto uno sopra l’altro.
Le due mostre vengono inserite una all’interno dell’altra. Per primo si incontra, nella sala d’entrata, un filmato che racconta il lavoro dell’Officina Dario Pargoretti. Poi si passa a tre stanze dedicate a “The Ties that bind us”. Queste ultime sono quindi seguite da tre spazi riservati a “Out of The Frame”.
Questa disposizione sembra volere suggerire una sorta di connessione tra i due progetti. Aspetto che viene confermato dal fatto che sono legate dalla stessa azienda specializzata in materiale ciclistico. Infatti, Mourad si esibirà a Studio la Città il giorno della chiusura di entrambe le mostre, il 5 febbraio. In un’inedita live performance, dipingerà proprio uno dei telai di casa Pegoretti.