L’ottobre veronese si apre con uno sguardo diffuso sul mondo dell’arte contemporanea grazie alla diciannovesima edizione dell’ormai nota “Giornata del Contemporaneo” (fissata il primo sabato del mese con il coinvolgimento di musei, istituzioni pubbliche e realtà private) e in vista di “ArtVerona”, punto di riferimento per la valorizzazione del sistema dell’arte, visitabile dal 13 al 15 ottobre nel polo fieristico cittadino. In questo quadro generale si segnala, alla Galleria d’arte Moderna Achille Forti (GAM) in cortile Mercato Vecchio, l’inaugurazione della mostra “Contemporaneo non-stop. Il respiro della natura/Aria” curata da Patrizia Nuzzo. Per tutta la giornata del 7 ottobre l’ingresso sarà libero con una visita guidata e gratuita alle ore 16, su prenotazione. L’esperienza segue quella appena conclusa dedicata all’acqua e si lega, in questo nuovo progetto, all’elemento “aria” concepito come principio primordiale di tutte le cose. In collaborazione con ArtVerona, sempre alla GAM, dal 15 ottobre si aprirà “Giulio Paolini et in arcadia ego”, percorso visivo dentro la storia dell’arte. Invece, il Museo di Castelvecchio ospita “L’arte dell’ingegno. La collezione Clavis e altri tesori” a cura di Antonella Arzone e Valentina Conforti. Ancora in centro città, il 7 ottobre, alle ore 16, è previsto il primo appuntamento del progetto “Tomorrows. Notes on the future of the Earth”, a cura di Jessica Bianchera e Marta Ferretti rientrante nel programma “Art&TheCity” di ArtVerona 2023 (che approfondiremo a breve). In questa occasione, nella sede universitaria del polo Santa Marta (in via Cantarane), si avvierà il dibattito sulle prospettive del nostro Pianeta “Il futuro è oggi” introduttivo agli argomenti della mostra aperta dal 14 ottobre a Castel San Pietro. Fino al 28 ottobre “Spazio 6”, in via Santa Maria in Organo, propone “Insonne” di Ruggero Facchin con quattro serie di opere (“Sonno Lucido”, “Teste”, “Best Kept Secret” e “Ossario”) che indagano molti aspetti della contemporaneità e mostrano nuovi possibili percorsi. Da ottobre a inizio dicembre, a “Kromya Art Gallery” in Via Oberdan, è allestita la personale di Luca Marignoni “Camera 31.
Lo stesso cielo, ogni notte”, curata da Luca Massimo Barbero e legata al tema del “limite” immaginato come orizzonte tra il visibile e l’invisibile. Invece, nell’ambito del cartellone “Art-Winery”, nell’azienda agricola “Monte del Frà” di Custoza è visitabile gratuitamente, su prenotazione, la personale di Claudio Rolfi accompagnata da una degustazione di vino. Sabato 7 ottobre, alla “Galleria Massella” di via Dietro Filippini, inaugura “Satya” (“Verità” in sanscrito), la mostra di pittura di Riccardo Cavallara curata da Licia Massella con opere che esprimono la forza della natura attraverso i colori. Già indicate in queste pagine e ancora visitabili sono le mostre “Photos and Polaroid” nella sede di “Eataly Art House” (alla quale si affiancherà, dal 13 ottobre, “Bruno Munari. La leggerezza dell’arte”), “Memorie dal futuro” (al Castello Scaligero di Malcesine), “In principio era la fine” (alla Galleria “Marcorossi artecontemporanea”), “Tancredi, opere scelte 1954-1962” (alla “Galleria dello Scudo”) e “Noise” (a “Studio la Città”). Quest’ultima galleria propone un ulteriore, ricco calendario. Nella mostra “Firaq… nostalgia” Massimiliano Gatti espone immagini di piante che danno metaforicamente forma visiva a esseri umani con radici sradicate dalla loro terra. Invece, nell’allestimento collettivo “La storia non si ripete ma fa rima”, ispirata a una celebre citazione dello scrittore americano Mark Twain, le curatrici (Hélène de Franchis e Giorgia Lucchi Boccanera) si focalizzano sul divenire inteso come fonte “di modelli che si ripetono e schemi che replicano paradigmi uguali a se stessi”.