Faldone dopo faldone. Con all’interno relazioni tecniche, rilievi, elaborati grafici, studi ed esiti delle indagini fatte. Il progetto definitivo per il rifacimento delle coperture dell’Arsenale è stato depositato. E ora passa alla Soprintendenza per il parere necessario all’avvio della fase esecutiva. L’obiettivo è dare il via ai lavori veri e propri per l’inizio del 2020. E se da un lato si accelerano i tempi per il rifacimento dei tetti e il consolidamento statico, entro il 1° di ottobre sarà pronto anche il bando europeo per la riqualificazione dell’intero compendio.
Lo hanno annunciato gli assessori alla Pianificazione urbanistica Ilaria Segala e ai Lavori pubblici Luca Zanotto. A confermare, invece, quelli che saranno gli interventi principali da eseguire una volta aperti i cantieri, gli ingegneri Micaela Goldoni di Politecnica e Fabio Carretta di F&M Ingegneria, i professionisti degli studi che hanno vinto la gara per il primo lotto di recupero conservativo dell’Arsenale. Si partirà dalla messa in sicurezza della corte centrale. Negli ultimi mesi, infatti, le coperture hanno registrato dei cedimenti. L’area è comunque costantemente monitorata. Il cantiere si sposterà poi sugli edifici laterali, in modo da garantire sempre l’accessibilità al compendio. Dagli studi è risultato indispensabile intervenire prima sui tetti, i danni maggiori infatti sono riscontrabili là dove mancano le coperture o ci sono state grosse infiltrazioni. Ben conservate, invece, risultano essere le fondazioni. Per entrare nel dettaglio, verranno recuperate travi e capriate esistenti ed effettuati interventi di rinforzo con sistemi di controvento e irrigidimento per migliorare i punti di appoggio delle nuove coperture. Si procederà poi all’inserimento di nuovi cordoli di innesto, provvedendo anche all’isolamento sia termico che acustico. Saranno sostituiti gli elementi lignei ammalorati e utilizzati nastri in fibra e chiodature per rinforzare la parte superiore delle palazzine. I lavori dovrebbero durate all’incirca
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