“Sulla destinazione pubblica dell’Arsenale si deve cominciare a discutere da subito con tutta la città senza attendere che settembre porti la decisione del Tar sul ricorso inoltrato dal Comitato. Questa partita, infatti, è strettamente legata a quella della ristrutturazione di Castel San Pietro, ormai giunta al termine, che dovrebbe ospitare una parte del museo di Storia Naturale”. Il consigliere di Sinistra Michele Bertucco invita la nuova amministrazione a non tergiversare. Nel consueto pasticciare”, aggiunge Bertucco, “la passata amministrazione non solo non ha tenuto conto che Castel San Pietro è troppo piccolo per ospitare l’intero museo di storia naturale, ma non ha provveduto a stanziare i 6-7 milioni necessari al trasferimento delle collezioni museale da Palazzo Pompei a Castel San Pietro, né ci sono ancora conti e tempi certi sugli altri trasferimenti e ricollocazioni che dovrebbero interessare anche i depositi dello stesso museo sistemati all’Arsenale, sempre a carico del Comune. La questione, dunque, non è se ci piace o no il project di Italiana Costruzioni. Vogliamo continuare ad avere il principale museo cittadino diviso in due sedi, oppure il nuovo sindaco intende prendere contatti con il presidente di Cariverona per sentire se è ancora dell’idea (manifestata un anno e mezzo fa fa al suo insediamento) di una riunificazione del museo? Sui costi del project Arsenale -conclude- non voglio polemizzare con nessuno ma i dati sono diversi da quello che viene raccontato: oltre al contributo iniziale di 14,5 milioni il Comune è chiamato a pagare per 30 anni un corrispettivo di disponibilità di 430 mila euro all’anno oltre Iva e adeguamento Istat (dunque almeno 15,5 milioni). Scaduto questo tempo il Comune si impegnerebbe a pagare altri 120 mila euro annui per altri 17 anni (altri 2 milioni). E’ stato calcolato che per avere l’Arsenale ristrutturato e agibile occorrono circa 38 milioni di euro e il Comune potrebbe finanziarne da subito 22,5”.