Il Laboratorio Analisi Documentale della Polizia Locale di Verona prosegue l’intensa attività di contrasto all’utilizzo di ausilii tecnologici quali telecamere, cellulari ed auricolari per superare l’esame scritto della patente di guida presso la Motorizzazione Civile, un fenomeno che vede coinvolti sempre più cittadini stranieri che si affidano a vere e proprie organizzazioni criminali. Altri due candidati sono stati fermati, grazie alla collaborazione in atto con gli ispettori della Motorizzazione Civile.
Si tratta di un cittadino 39enne e di una cittadina 29enne, incinta all’ottavo mese di gravidanza. Sono stati denunciati alla Procura della Repubblica per falsità ideologica e per la falsa attribuzione di lavori altrui da parte di aspiranti al conferimento di titoli abilitanti. I costi per l’assistenza tecnologica vanno dai 1.000 fino ai 4.000 euro, in aumento come dichiarato dai candidati e dimostrano come sia semplice farsi assistere da gruppi criminali operanti in molte province.
Intanto, entrano in vigore a Verona nuove disposizione in Motorizzazione per l’esame scritto della patente, con l’obbligo per i candidati di indossare una pettorina monouso del tipo a “gilet”, proprio per oscurare le telecamere spesso indossate sotto maglioni e camicie. La Direzione Generale Territoriale del Nord-Est sta infatti monitorando le attività svolte nelle singole province, anche per la presenza di molti candidati provenienti da altre aree geografiche.
“L’applicazione di nuove procedure all’esame indurrà molti soggetti a fermarsi, ma temiamo nuovi trucchi e sotterfugi – dichiara il comandante della Polizia locale Luigi Altamura-. Le disposizioni impartite dal direttore della Motorizzazione vanno proprio verso l’obiettivo di ridurre questo fenomeno che è molto più presente in altre province, e che vede uno straordinario impegno della Polizia Locale di Verona. Rinnovo l’appello di qualche settimana fa ai Ministeri dei Trasporti e della Giustizia, non ancora ascoltato, affinchè siano adottate nuove norme rispetto a quella di un secolo fa, che oggi vengono applicate (legge nr. 475 del 19/4/1925) e che si introducano aggravanti specifiche per il reato di truffa, per permettere anche l’arresto in flagranza di reato, ora non previsto. Ne va della sicurezza stradale e della pubblica incolumità, considerato la vastità del fenomeno a livello nazionale. Le scuole-guida che iscrivono candidati che non hanno mai frequentato i corsi e che non accertano la corretta preparazione all’esame scritto devono assolutamente collaborare. Chi non lo fa si assume una grave responsabilità. Occorre la massima vigilanza”.
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